Per oltre un cinquantennio Filippo Turati (Canzo, Como, 26 Novembre 1857-Parigi, 29 marzo 1932) fu il più importante esponente del socialismo italiano. Le sue qualità umane e intellettuali, l'impegno tenace e fattivo, profuso sempre in prima linea per gli ideali di giustizia e di libertà, lo resero un grande leader europeo del socialismo democratico e un maestro della coscienza nazionale italiana. Nel settantesimo anniversario della morte la Fondazione di studi storici “F. Turati” ripropone uno dei suoi discorsi più significativi, il Rifare L'Italia!, che Turati pronunciò alla Camera il 26 giugno 1920 a sostegno della linea riformatrice, che, se accettata da un ampio fronte di forze politiche sociali, avrebbe potuto spezzare la spirale involutiva del dopoguerra, avviare la ripresa dello sviluppo economico e assicurare un esito democratico alla crisi dello Stato liberale. Esemplare per la sua ispirazione e la lungimiranza della visione politica, per la concretezza e l'articolazione delle proposte, il discorso turatiano costituisce un documento di grande rilievo nella storia dell'Italia contemporanea e consente di cogliere i motivi di fondo del pensiero politico del leader riformista in uno dei passaggi più complessi e difficili della storia nazionale. Nella seconda metà del libro vengono sottolineati i gravi problemi che affliggono l'industria ed il terziario italiano, la nazione soffre per una pessima amministrazione delle risorse del territorio ed una lacunosa organizzazione ed utilizzo del capitale umano . Triste il paragone con l'industria straniera e con la preparazione degli stessi tecnici.