Questa edizione critica del saggio storico di Vincenzo Cuoco su discosta dalle precedenti, seguendo un criterio opposto a quello fino ad oggi usato, perchè privilegia la prima stesura (pubblicata a Milano nel 1801) e colloca solo in apparato le varianti introdotte nela versionedel 1806 che ancor oggi impropriamente è ritenuta fissare la volontà dell'autore.
Il volume rientra nella collana di "Collezione degli studi meridionali" fondata da Umberto Zanotti-Bianco e ripropone in ordine rigorosamente cronologico che privilegia il momento storiografico rispetto a quello filologico, rendendo in definitiva insufficienti le letture tradizionalmente accolte.
Anzichè del conservatorismo sociale e del moderatismo politico, il "Saggio storico" restituito al suo tempo - ovvero alla Milano dell'anno IX Repubblicano dove i fermenti rivoluzionari non sono affatto sopiti - diviene il programma politico di quela generazione gfiacobino - napoleonica la cui istanza democratica avrebbe influito sulle successive generazioni risorgimentali.
Accompagna l'opera del Cuoco una densa introduzione del curatore che ricostruisce il rilievo avuto dall'opera nella reltà intellettuale dell'Italia tra l'Otto e il Novecento.
Antonino De Francesco è preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Basilicata, dove insegna storia moderna.