L’esperienza della Giunta del Governo dell’Ossola è senza dubbio la più emblematica tra quelle delle repubbliche partigiane. Essa ha consentito in soli 40 giorni di dimostrare una capacità di operare scelte politiche e amministrative e di affermare principi che hanno lasciato il segno della volontà democratica e progressista: una indicazione per la Repubblica e la Costituzione Italiana. Molti dei protagonisti di allora, individuali e collettivi, ideali e materiali sono scomparsi, talvolta anche dalla memoria. Eppure questa Italia europea, questa Repubblica (prima o seconda che sia) sono figlie di quella Resistenza la cui definizione storica resta complessa e articolata. Tre partigiani che combatterono insieme ma che poi ebbero percorsi politici ed umani
diversi e lontani si ritrovano ad una cerimonia in ricordo dei loro compagni caduti e si domandano NE VALEVA LA PENA? Il libro si sviluppa attorno a questa domanda tra ricordi e racconti, memorie e saggi, documenti ed immagini cui danno il loro contributo protagonisti
della vita politica ed economica di questo dopoguerra e militanti partigiani di un tempo, tra cui G. Vassalli, E. Cefis, G. Petier, M. Begozzi. “un libro che visti questi tempi di revisionismo storico
e di negazionismo andrebbe diffuso nelle scuole” (La Repubblica)
“senza enfasi, con il gusto dell’aneddoto” (Il Corriere della Sera)
“è un bel libro molto teso e raccontato con maestria” (L’Indipendente)
“un libro di storia ed un manifesto politico” (Il Giorno) “libri come questo aiutano” (Tabloid) “è impossibile non commuoversi”
(La Nuova Basilicata) “vi esorto a leggere e a diffondere questo libro”
(Associazione Deportati Politici) “il volume è costruito su piani diversi che si intersecano e si completano” (Liberazione)
“l’applauso a scena aperta non ha mostrato buchi” (Il Messaggero)
“bilancio appassionato” (Chi) “occasione fertile di riflessione storica e rilettura critica” (Giornale di Brescia)