Attraverso l'esame di leggi, riviste, libri, documenti conservati nell'archivio di stato l'autore ha riconosciuto quarant'anni di storia delle donne italiane. Dal 1908 fino alla caduta del fascismo..
Il viaggio di Veronesi è in buona parte dedicato alle reazioni politiche fasciste sulle donne. Donne a cui poteva bastare essere considerate “cemento della famiglia e della società” con dovevano avere velleità culturali ambizioni lavorative né tanto meno partecipazione all'attività politica. Lo stesso Mussolini aveva dichiarato: “La donna deve obbedire..essa è analitica non sintetica..naturalmente non deve essere una schiava, ma se le concedessi il diritto elettorale mi si deriderebbe; nel nostro stato esse non devono contare”. E' in ragione di questo alle donne era precluso gran parte dell'insegnamento nelle scuole superiori, non potevano diventare presidi o direttori e si arrivò persino a porre la quota del dieci per cento di massima presenza femminile del mondo del lavoro.