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... anziata.
Le autorità estoni reagiscono bloccando la maggior parte del traffico internet provenienete da indirizzi IP con estensione .ru e da altri indirizzi straneieri. Gli attacchi si spostano allora sui Domain Name Servers nel sistema DNS. I Domain Name Servers traducono gli indirizzi IP in siti con nomi human-friendly per gli utenti internet. I siti cioè non appaiono più come combinazioni numeriche di indirizzi IP ma con il nome di siti familiari (come ad esempio www.nato.int). Mettere fuori uso il sistema DNS avrebbe significato paralizzare internet in tutta l’Estonia. Alcuni attacchi hanno successo.
Ai primi di maggio, si aggiungono alla lista degli obiettivi le compagnie di telecomunicazioni (Elion e Elisa) che forniscono servizi internet e la stampa estone (Postimees).
Gli assalitori riescono a coprire le tracce usando come canale networks (non tutti in Russia) e proxy servers di paesi terzi, e distorcendo il proprio indirizzo IP.
Il controllo del Governo sui media russi
È stato dimostrato che i residenti in Estonia, che non parlano o capiscono l’estone, non seguono i media estoni (compresi quelli in russo). Poiché la televisione è la principale fonte di informazione per le persone con più di ventanni; e dal momento che almeno i ¾ dei russi residenti in Estonia guardano regolarmente i programmi trasmessi dai canali della Tv di stato russa - che dell’atteggiameto anti-estone fa una virtù, si può affermare che i canali della televisione russa giochino un ruolo decisivo nella definizione dell’information space dei russi che vivono in Estonia (University of Tartu Study – “Me. The World. Media 2005”).
Le opinioni raccolte tra i partecipanti agli scontri, e i loro sostenitori, riflettono la falsa informazione e la propaganda diffusa dai media controlloati dal governo russo.
Le Tv e i media online controllati dal governo russo hanno a lungo formato un’opinione sfavorevole alla Repubblica ed ai cittadini estoni.
Sono stati trasmessi reportage con commenti sfacciatamente di parte sulla situazione in Estonia (infondate accuse di violazioni dei diritti umani, “mentalità fascista”, ecc.), e film di propaganda.
Negli ultimi mesi, questi attacchi contro l’Estonia si fanno più intensi. A metà aprile, sulla stampa, comincian ad apparire con regolarità appelli alle istituzioni perché si attivino sanzioni contro l’Estonia. C’è addirittura chi invoca una nuova guerra contro l’Estonia (Dmitri Rogozin, parlamentare della Duma russa e leader del movimento patriottico Rodima - Postimees, 21 aprile 2007).
La storia e la natura della guerra dei media dichiarata da Mosca contro l’Estonia, e più in generale contro l’Occidente, sono tali da rendere necessaria una ricerca più mirata rispetto agli obiettivi di questo paper. È tuttavia possibile rilevare qui alcuni fatti interpretabili come un tentativo diretto della Russia di influenzare gli eventi di Tallinn.
Il 26 aprile, il canale RTR della Tv russa replica insistentemente la messa in onda di un’intervista a Dmitri Linter, uni dei principali organizzatori della rivolta, in cui si lancia all’Estonia la minaccia di una guerra civile, promettendo tra le altre cose, che in pochi giorni lo stato estone non avrebbe più preso ordini da “questo governo”.
L’indomani, lo stesso canale televisivo, in un collegamento in diretta da Tallinn, manda in onda la telefonata di un membro del “Notshnoi Dozor”, dal presunto luogo di detenzione nel quale si sarebbe trovato. Nel descrivere la situazione, l’uomo racconta che una persona era stata picchiata a morte ed allontanata dalla vista degli altri detenuti. La notizia, che si è rivelata del tutto infondata, ha tuttavia avuto l’effetto di incendiare gli scontri che si sono tenuti la sera successiva.
Quanto distorte e false fossero le notizie sugli eventi di Tallinn appare evidente dal modo in cui i fatti ...