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... a cosa interessante è che l'idea dell'ex Cancelliere trova tutt'altro che ostili i datori di lavoro i quali si dicono al contrario piuttosto favorevoli, fermo restando la facoltà di negare la flessibilità oraria qualora la richiesta del dipendente risultasse economicamente troppo onerosa per l'azienda.
Un aspetto per noi italiani decisamente curioso di questo primo Queen's Speech di Gordon Brown, è l'agenda sulla “fertilizzazione umana”. Il Governo propone una serie di misure per impedire le frodi perpetrate ai danni dei pazienti, dalle cliniche dove si pratica l'inseminazione artificiale. A quanto pare, alcune cliniche si farebbero pagare a caro prezzo l'uso di “farmaci sperimentali” spacciandoli per rimedi infallibili, senza alcuna garanzia per il paziente che ciò corrisponda ad una qualsivoglia evidenza scientifica.
Ma aldilà della legittima preoccupazione per i diritti dei pazienti, quello che a noi interessa rispetto al tema delle pratiche di inseminazione artificiale è l'atteggiamento culturale del governo laburista. Insieme al provvedimento anti-truffa, il piano del governo prevede infatti un disegno di legge che estende i diritti che tutelano le coppie che ricorrono all'inseminazione eterologa, anche alle coppie gay. Come le coppie etero, d'ora in poi anche gli omosessuali potranno ottenere automaticamente lo status legale di genitori per i figli nati con l'ausilio di un donatore esterno alla coppia (di utero, per le coppie di uomini; di sperma per quelle di donne).
Verrà inoltre autorizzata l'estensione della pratica così detta dei “fratelli salvatori” - "saviour siblings" - ovvero la creazione artificiale di bambini destinati a fornire il materiale genetico necessario a curare un fratello malato.
I "saviour siblings" sono previsti dalla legge che regola, da 17 anni, la “fertilizzazione umana” in Gran Bretagna.
Il provvedimento proposto dal governo prevede ora di estenderne l'applicabilità, dai soli casi di “malattie terminali”, a quelli delle “gravi malattie”. Le implicazioni etiche di questo emendamento – a nostro avviso – non sono affatto trascurabili. Gli inglesi, invece, non hanno ritenuto di dovervi dedicare neppure un rigo di commento.
Il Queen's Speech può essere letto o visto sul sito di Downing Street.