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Le lobbies Usa chiedono a Bush ...
Un'inchiesta del NYT alla vigilia delle elezioni americane
di Robert Pear (New York Time)


La lobby degli affari, anticipando nervosamente l'eventuale vittoria democratica nelle presidenziali del prossimo anno, sta lottando contro il tempo per assicurarsi che vengano approvati dall'amministrazione Bush, considerata più malleabile di quella che le succederà, una serie di provvedimenti in tema di sanità, sicurezza, economia e lavoro che le stanno cuore.
Gli avicoltori sperano che l'attuale governo renda meno rigida la regolamentazione relativa all'emissioni sgradevoli delle loro aziende di allevamento. Gli imprenditori spingono sull'amministrazione in carica perché cancelli le norme che permettono ai dipendenti di prendersi periodi di aspettativa per problemi familiari e cure mediche. Le compagnie elettriche spingono perché il governo attenui la rigidità dei controlli sulle loro emissioni inquinanti.
"Vi è la sensazione generale, la crescente convinzione, che il prossimo presidente sarà un democratico" dice Craig Fuller, ex collaboratore dell'amministrazione Reagan e vice presidente esecutivo di APCO Worldwide, azienda specializzata in lobbying e pubbliche relazioni. "Gli organi delle corporations, le associazioni industriali e diversi lobbisti hanno cominciato a ricalibrare le loro strategie".
Il Registro Federale solitamente viene riempito dalle norme e dai regolamenti sfornate in quantità industriale dalle amministrazioni uscenti nelle settimane finali del mandato. Tuttavia, la pressioni dei lobbisti a favore di questo attivismo normativo di fine mandato è oggi più accentuato del solito in quanto, per la prima volta in quattordici anni, i democratici hanno la possibilità di prendere contemporaneamente il controllo della Casa Bianca, della Camera dei Rappresentanti e del Senato.
Pur dando la precedenza ai provvedimenti pendenti, le lobbies degli affari guardano oltre l'orizzonte dell'amministrazione Bush. Corporations ed associazioni degli imprenditori stanno reclutando lobbisti di orientamento democratico. A livello generale, chi fa lobbying, conscio delle battaglie politiche che si prevedono per il 2009 su tasse e sanità, sta investendo denaro nelle campagne democratiche per il Congresso e la Casa Bianca.
"Sto rafforzando il mio staff, prevedendo maggiori risorse per analizzare le implicazioni economiche che è ragionevole prevedere in seguito ad una vittoria democratica alle elezioni presidenziali del 2008" afferma Randel Johnson, vice presidente delle Camere di Commercio degli Stati Uniti.
Al Dipartimento dei Trasporti, le imprese dell'autotrasporto stanno tentando di ottenere l'approvazione finale una norma che aumenti il numero di ore lavorative complessive consentite ai camionisti. Nel frattempo, i produttori di automobili si prodigano nel convincere i funzionari federali a stabilire nuovi standards per la resistenza dei tetti delle vetture, che siano meno stringenti di quelli reclamati dalle associazioni dei consumatori per proteggere la sicurezza degli automobilisti in caso di ribaltamento del mezzo. I gruppi d'affari sostengono, a livello generale, che i regolamenti federali sono eccessivamente onerosi ed aggiungono costi che vanno poi a scaricarsi sui consumatori, mentre i loro oppositori li accusano di voler derogare alle normativa vigente a tutto detrimento della sicurezza e della qualità della vita degli utenti. Negli ultimi mesi diversi gruppi d'affari hanno trascurato il lobbying per contribuire al perfezionamento di norme che sono state oggetto per mesi, se non anni, di un accanito dibattito.
Presso il Dipartimento dell'Interno, le imprese estrattive chiedono una regolamentazione che permetta loro di scaricare il materiale roccioso residuale nelle valli e nei torrenti circostanti i bacini carboniferi. Sarebbe troppo costoso, dicono, trasportare altrove i detriti e non esistono siti per la raccolta dei rifiuti disponibili nella zona. Luke Popovich, vice presidente della National Mining Association sostiene che è plausibile che un presidente democratico prenda le parti dei "verdi" in questa vertenza. Infatti, una coalizione di gruppi ambientalisti ha già condannato la norma proposta dalle imprese estrattive, sostenendo che essa rischierebbe di accelerare "la distruzione di montagne, foreste e torrenti lungo l'intera catena degli Appalachi".
Per molti imprenditori una priorità per il 2008 sarà l'ottenimento di una variazione nella normativa sul congedo familiare e per cure mediche. Grazie ad una legge del 1993, ai dipendenti di aziende con cinquanta o più addetti sono concesse dodici settimane di concedo, non pagato, per accedere a cure mediche, per accudire figli neonati o per occuparsi di parenti malati. Il Dipartimento del Lavoro ha anticipato l'intenzione di apportare cambiamenti in proposito, sollecitando un pubblico contraddittorio sull'argomento.
Secondo l'Associazione Nazionale Industriali i dipendenti hanno largamente abusato della suddetta norma, determinando una rilevante perdita di ore lavorative dovuta a frequenti, intermittenti e scarsamente verificabili richieste di permessi per malattia od esigenze familiari. Sospetto è il fatto che vi sia una crescita delle richieste prima dei weekends festivi, il giorno dopo l'attesissima finale del Superbowl, in corrispondenza dell'apertura ufficiale della stagione della caccia, sottolineano gli imprenditori. Debra Ness, presidente del National Partnership for Women and Families, un gruppo di pressione , non nasconde la preoc...


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