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WHAT AMERICA MUST DO? - 5
Nella quinta puntata dell’inchiesta “What America must do?” a offrire la sua analisi è Yang Jianli, attivista dei diritti umani incarcerato dopo la rivolta di piazza Tienanmen e attuale presidente della fondazione “La Cina nel 21esimo secolo”.




(pagina 2)

... smo, fomentato dal regime negli anni Novanta, calò vertiginosamente tra i cinesi.  

Oggi gli Usa e la Cina intrattengono intense relazioni commerciali, che sono passate da 33 miliardi di dollari nel 1992 a 230 miliardi nel 2004. Gli interessi economici e quelli strategici volti a contrastare la lotta al terrorismo islamico e la diffusione di armi nucleari nell'area asiatica, si configurano come fattori di stabilizzazione nelle relazioni sino-americane, che restano tuttavia turbate dalle richieste di indipendenza da parte di Taiwan e del Tibet, oltre che  dalla questione dei diritti umani.  
La percezione che i cinesi hanno degli Stati Uniti è caratterizzata da sentimenti ambivalenti di odio-amore. Da un lato i cinesi sono attratti dal consumismo e dalla cultura statunitensi sono visti come “alla moda”, dall'altro lato l'interventismo americano nel mondo suscita un risentimento e la paura che gli Usa rimarranno una superpotenza incontrastata a livello globale. Gli americani tendono invece a vedere i cinesi come un popolo oppresso, prima per mano dei giapponesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e successivamente dal regime comunista. Gli statunitensi non accettano inoltre il fatto che molti cinesi sostengono, per propria convinzione, il regime comunista e sono convinti che esso non possa portare alcuni beneficio ai cittadini.


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