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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-19 marzo

di Critica Sociale



(pagina 2)

... rael's claim to Occupied Jerusalem as capital

John McCain, come sua abitudine, parla chiaro. E solleva malumori. “Io considero Gerusalemme la capitale dello Stato d'Israele.” Gerusalemme è stato occupata dall'esercito israeliano nel 1967 e dichiarata capitale eterna ed indivisa del Paese, posizione non riconosciuta dalla comunità internazionale e dai palestinesi, che vorrebbero trasformare la parte orientale della città nella capitale del loro futuro Stato. L'uscita di McCain non è in linea con la politica sin qui adottata dagli Stati Uniti che, come quasi tutti i governi del mondo, hanno sinora mantenuto la propria ambasciata in Israele nella città di Tel Aviv. McCain, in visita in Medio Oriente, ha ribadito il suo sostegno al processo di pace, sottolinenando che la situazione sarebbe meno complessa se a Gaza non fosse al potere “un'entità (Hamas) che dichiara di voler distruggere Israele”.

ANGUS REID GLOBAL MONITOR
Barghouti, Abbas Popular for Palestinian Voters

Secondo un recente sondaggio, Marwan Barghouti risulta essere il leader più popolare in Cisgiordania e Gaza, con un leggero vantaggio su Mahmud Abbas ed il doppio dei consensi rispetto al capo di Hamas Ismail Haniyeh. Barghouti sta attualmente scontando cinque ergastoli nelle carceri israeliani con l'accusa di associazione terroristica. Accuse che molti palestinesi ritengono infondate. Interessanti tuttavia le considerazioni di Benjamin Ben Eliezer, ministro israeliano delle Infrastrutture: “Barghouti non è un moderato, ma un accordo siglato con lui verrebbe rispettato. Lo conosco abbastanza bene per sapere che egli non crede nell'opzione militare per risolvere i problemi tra israeliani e palestinesi...E' un assassino, lo so. Ma gli accordi non si fanno con gli educatori o i professori universitari, bensì con i leader forti e riconosciuti.” Come Barghouti.

LE FIGARO
Le Tibet et les devoirs de la Chine

“ Boicottare la grande festa dello sport non ha senso. Sarebbe fare torto a tutti i cinesi che vedono nei giochi di Pechino l'occasione di aprirsi al mondo. Lo riconosce lo stesso Dalai Lama. Ma l'8 agosto, quando si apriranno i giochi olimpici di Pechino, non potremo ignorare la crisi del Tibet e l'eco scatenata nell'opinione pubblica. Questi giochi dovranno essere l'occasione di far comprendere alla Cina che il suo accesso al rango di potenza mondiale le conferisce delle responsabilità mondiali. Stabilire un dialogo con il Dalai Lama, in quanto capo spirituale, è uno di quei doveri.”

THE GUARDIAN
The day Peter's dogs tried to eat my lunch
Jonathan Powell

Continua sul Guardian la pubblicazione delle memorie dell'ex Chief of staff di Tony Blair sul processo di pace in Irlanda del Nord. Protagonista di oggi è Peter Mandelson. Il contributo dell'allora responsabile del gabinetto nella gestione del dossier irlandese fu, secondo Powell, ispirato ad una visione coerente che contribuì a rendere il dialogo tra il governo britannico e la controparte irlandese comprensibile alla gente comune.

THE GUARDIAN
London's election holds the future for progressive politics, not just Ken
Jonathan Freedland

“Ken Livingstone e Boris Johnson hanno ancora una quarantina di giorni per convincere i londinesi a conferire loro un mandato diretto tra i più potenti d'Europa (inferiore solo alle presidenze di Francia e Portogallo). Lo stesso Livingstone ammette che quello di sindaco di Londra è l'incarico che conta di più in Inghilterra, dopo quello di primo ministro, tale è la dimensione del budget che è chiamato a gestire, l'estensione delle sue mansioni e il fatto che non possa essere dimissionato se non dagli stessi elettori. (…)Se la politica progressista non tiene a Londra, la più complessa città britannica, difficilmente riuscirà ...


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