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Luke Harding
Vladimir Putin continuerà a rivestire un ruolo centralissimo nella politica russa. Se qualcuno nutriva dubbi al riguardo, è stato smentito rapidamente. Troppo potente, troppo popolare e troppo giovane, Putin, per lasciare libero il campo. Un impaccio costituzionale, che non ha voluto forzare, gli ha impedito di rimanere al Cremlino. Come primo ministro, e dopo aver accettato la carica di presidente di Russia Unita, l'ex agente Kgb rimarrà tuttavia il perno del potere moscovita. Del resto, tutto è andato come da programma: doppio trionfo elettorale, parlamentare e presidenziale, nel giro di pochi mesi e apparente abbandono di Putin, che ormai domina la vita politica russa da quasi dieci anni. L'unico dubbio riguarda il suo delfino, Dmitri Medvedev, e l'autonomia che riuscirà a ritagliarsi dal suo principale quando, il prossimo 7 maggio, gli succederà alla presidenza.
EL PAIS
Bossi se convierte en el hombre fuerte de Italia
M.Mora
Cittadella, nel Veneto, è la città simbolo del trionfo leghista nelle elezioni politiche italiane. Lì, il tetto del quaranta per cento è stato sfondato agevolmente. Il Partito fondato da Umberto Bossi, da quasi vent'anni protagonista della vita politica italiana, ha messo ormai radici. Al Nord è una forza in grado di raccogliere il venti per cento dei consensi, della borghesia spaventata dalle sfide della globalizzazione e della classe operaia che si sente abbandonata dalla sinistra. La Lega Nord governa con decisione in diverse realtà locali, affrontando di petto, con un tono spesso xenofobo, i problemi legati all'immigrazione e rivendicando l'autonomia fiscale da Roma. Nel prossimo governo avrà un peso notevole. Molti temono che Silvio Berlusconi dovrà concedere tanto, troppo, al Partito del Nord e che la sua azione di governo ne sia oltre modo condizionata. D'altronde, la formazione di Bossi rappresenta ormai una parte significativa delle istanze della fascia più produttiva del Paese, dalla Lombardia, al Veneto, al Piemonte, sino alla rossa Emilia-Romagna.
In tema di politiche comunitarie la posizione della Lega è chiara: contraria sia alla ratifica di un Trattato Ue che non contempli il riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa sia all'ingresso della Turchia nell'Unione.
FOREIGN POLICY
The List: The Next Dictators to GoChe cosa hanno in comune con Robert Mugabe, l'ex militare golpista Pervez Musharraf, l'islamista Omar Hassan al-Bashir, il bolivariano Hugo Chavez ed il post(?) comunista Aleksandr Lukashenko? In Zimbabwe, Pakistan, Sudan, Venezuela e Bielorussia detengono il potere da mediamente quindici anni, chi più chi meno, e non vorrebbero abbandonarlo, ma la loro posizione non appare solida ed inattaccabile come in passato. Pressioni internazionali, crescita della società civile e possenti forze d'opposizione minacciano i loro lunghi, personalistici, e spesso violenti, regni. Resisteranno? Cosa aspettarsi dopo il loro tramonto?