Il presidente di Cuba e secondo segretario del Partito comunista, Raul Castro, ha reso noto che commuterà la pena di morte in ergastolo, o in una condanna a 30 anni di reclusione, per un gruppo di detenuti accusati di gravi reati comuni, soprattutto contro la persona. “Si tratta di una decisione in nessun modo imputabile a condizionamenti esterni, ma riconducibile ad un atto sovrano in consonanza con lo spirito umanitario ed etico che accompagna la rivoluzione cubana sin dai suoi inizi”, ha dichiarato Castro. La decisione di commutare la condanna a morte non prelude alla prossima eliminazione della pena capitale dal codice cubano. Essa continuerà ad essere prevista, benché essa non venga applicata dal 2003. Tuttavia a l’Avana non si esclude nulla: “Il compagno Fidel è favorevole ad eliminare, qualora sussistano le condizioni, la pena di morte in riferimento a qualsiasi tipo di reato.”
Il problema non è bio-carburanti sì o bio-carburanti no, ma quali bio-carburanti. I governi europei hanno sottoscritto l’impegno a garantire che il 10% del carburante usato dai veicoli europei provenga da fonti di energia rinnovabile. Sarà un grande contributo alla riduzione delle emissioni ed alla promozione della sicurezza energetica. Ma c’è un caveat: la politica sui bio-carburanti deve perseguire un obbiettivo ambientale – e la politica giusta è una politica sostenibile.
Come fundraiser, inviato in Medio Oriente, confidente e talvolta compagno di tennis del Primo Ministro, Michael Levy è senz’altro uno dei più curiosi personaggi che gravavano nell’orbita di Tony Blair nel suo decennio a Downing Street. Ma la sua attendibilità come fonte di rivelazioni così riservate, come i presunti commenti espressi in privato, dall’ex premier alla volta del successore Gordon Brown, è tutta da dimostrare.
Alla vigilia delle elezioni di Londra, nonostante i sondaggi, è meglio non fare previsioni. Livingstone, il sindaco uscente, potrebbe ancora farcela contro lo sfidante, Boris Johnson. E tuttavia, la grande ascesa dei Conservatori – impensabile fino a pochi anni fa -dimostra che la strategia di modernizzazione del partito voluta da David Cameron – e della quale Johnson è stato uno dei più influenti teorici – comincia a dare i suoi frutti.
Con 282 omicidi su una popolazione di 630.000 abitanti, lo scorso anno Baltimora era considerata una delle più violente città degli Stati Uniti. In effetti, la criminalità si concentrava in un paio di aree della città, ma in quelle zone i tassi erano davvero impressionanti. Tuttavia, negli ultimi mesi la situazione è decisamente migliorata ed il numero delle morti violente notevolmente diminuito. Frederick Bealefeld, il capo della polizia locale, non crede ai miracoli e ritiene che i miglioramenti siano dovuti principalmente ad un approccio più selettivo delle forze dell’ordine nei confronti dei soggetti pericolosi. Una strategia mirata, insomma. Particolarmente efficace si è rivelato l’obbligo per i responsabili di un crimine commesso mediante arma da fuoco di iscrivere il proprio nominativo su di un apposito registro, permettendo così alle forze di polizia di monitorarne le future mosse. Inoltre, la mappatura della città per aree di pericolosità, seguendo l’esempio new-yorkes...
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