SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-2/3 maggio di Critica Sociale
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... The presidency as theatre Il primo anno della presidenza di Nicolas Sarkozy ricorda una commedia in tre atti. Il primo è stato elettrizzante. Il secondo, mortificante. Il terzo, che è appena cominciato, è deludente. Lo stile presidenziale ha acquistato in sobrietà, sono stati riconosciuti gli errori commessi, ed è stato promesso un nuovo ciclo di riforme. Ma l'uomo che è stato eletto per scuotere la Francia non ha più il consenso di un anno fa e deve fare i conti con una maggioranza litigiosa ed una situazione economica sempre più critica.
Con il ritorno di Silvio Berlusconi al potere, la conquista del Comune di Roma da parte di un ex neofascista e la comparsa in Parlamento di due partiti che pretendono di superare l'asse destra-sinistra, si chiude definitivamente un periodo della storia italiana. Quello in cui, aldilà delle rivalità di parte, l'antifascismo costituiva il collante della società politica. Sessant'anni dopo la caduta di Mussolini, era inevitabile e, forse, persino auspicabile. A condizione che la coscienza storica non venga sostituita dal mito.
Il terminal 3 dell'aeroporto di Pechino misura due volte il Pentagono, è costato quasi quattro miliardi di dollari e potrà sopportare un traffico passeggeri di circa cinquanta milioni di unità l'anno. I realizzatori dell'opera sostengono che “l'aeroporto più avanzato al modo” sia stato completato in soli quattro anni, cosa che molti esperti ritengono semplicemente impossibile. Si tratta comunque di un monumento allo sviluppo ed alle ambizioni della Cina, un Paese che, al di là delle aspre polemiche sulla questione tibetana, non vede l'ora di sfruttare la vetrina olimpica per mostrare al mondo la propria grandezza.
Gli attivisti per la difesa dei Diritti Umani vedono la Cina come il fumo negli occhi. E chi potrebbe loro dar torto? Il governo di Pechino reprime il dissenso politico, ricorre frequentemente alla tortura, imprigiona decine di migliaia di persone senza un giusto processo, discrimina brutalmente le minoranze tibetana ed uigura, e ricorre regolarmente alla pena di morte, spesso per punire crimini minori. Ma siamo sicuri che possa essere efficace la contrapposizione frontale? La Cina si è dimostrata più volte insensibile ed indifferente ai richiami della comunità internazionale e delle Ong impegnate nella tutela dei diritti fondamentali. Un atteggiamento barricadero si è dimostrato impotente, forse è giunto il momento, anche per gli attivisti, di assumere una postura più pragmatica verso la Cina.
Nonostante i timori legati ad un'imminente recessione, Wall Street dà concreti segni di ripresa. Il mercato è in risalita e molti operatori, analisti e uomini politici cominciano a pensare che la fase peggiore della crisi si possa considerare alle spalle. Il segretario del Tesoro Usa, Henry M. Paulson, ha dichiarato: “mi pare che ci si stia avvicinando alla fine del problema e non al suo inizio.” Persino dalla Bank of England giungono segnali confortanti. Tanto rumore per nulla?
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