SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-6 maggio
di Critica Sociale
(pagina 2) ... a, una costante nella sua sessantennale storia, ed il primo ministro, Ehud Olmert, con le sue grane giudiziarie, non sembra la persona adatta per gestirla. Olmert è, sino a prova contraria, innocente, ma nel caso la sua situazione giudiziaria dovesse precipitare è presumibile che egli possa essere costretto a passare la mano. In quel caso, cosa accadrebbe? Prima opzione: convocazione di elezioni politiche, che assegnerebbero la vittoria ad una coalizione di destra capitanata dall'ex premier Benjamin Netanyahu. Con riflessi negativi sul processo di pace. Seconda opzione: un rapido avvicendamento tra Olmert e Tzipi Livni, con assegnazione dell'incarico di premier all'attuale ministro degli Esteri. Livni, seria, responsabile ed ambiziosa, potrebbe così coronare la sua rapida ascesa politica.
LE MONDE Désillusions
I francesi hanno creduto di votare per un politico energico, che sembrava deciso a riavviare un paese atono, bloccato, e che aveva saputo convincere in particolare gli elettori più modesti che avrebbe migliorato la loro situazione personale. Ebbene, nulla ha funzionato come previsto. Restano quattro anni a Sarkozy per riparare i danni. Se fallisce, dopo la crescita di interesse, di passione quasi, per la politica che ha permesso la sua elezione alla presidenza, su di lui peserà una grave responsabilità. Avere riaperto il fossato tra il popolo e la classe dirigente.
LES ECHOS Sarkozy, une voie hybride pour la politique économique
Sarkozy, une voie hybride pour la politique économique Jean-Francis Pécresse
Il progetto di legge sulla modernizzazione dell'economia è un curioso caso clinico di economia politica. È un testo di ispirazione ibrida, liberale e consumerista, per la concorrenza e la regolamentazione. Questa legge è sintomatica della politica economica seguita da un anno a questa parte. Una politica improntata alla sintesi, molto personale, che ne fa il Capo dello Stato: dalle teorie liberali a quelle keynesiane, dalla tradizione conservatrice della destra alle aspirazioni moderniste della nuova sinistra, dell'esperienza di Tony Blair a quella di Silvio Berlusconi.
LE JOURNAL DU DIMANCHE Bockel: "Un allié libre et loyal"
Continua a definirsi “uomo di sinistra”, ma Jean-Marie Bockel, fondatore del Partito della Sinistra moderna, resta fedele al governo Fillon, nel quale è entrato in nome dell'ouverture cara a Sarkozy. Nel fare un bilancio del primo anno della presidenza, Bockel non risparmia critiche agli ex compagni socialisti: “se sono entrato al governo, e se conto di restarci, è per l'idea di riforme giuste. Ho atteso a lungo che il Partito socialista si facesse portatore di questa modernizzazione della società. Ma questo non è mai successo. Da uomo di sinistra, mi auguro che la via delle riforme proceda, senza soste lungo il cammino.
FINANCIAL TIMES Democracy's tide running against Brown
La costituzione britannica non dice nulla su quanto a lungo il governo del Paese possa restare in mano ad uno stesso Partito. I limiti temporali non funzionano nelle democrazie parlamentari. In questo senso, le ultime elezioni dimostrano che il sistema ha i suoi “checks and balances” che, sebbene informalmente, limitano nei fatti la possibilità che il partito al potere assuma un controllo monopolistico. Qualunque sia il valore di un'elezione locale, l'impatto complessivo sul sistema politico nazionale è inevitabile. Perdere nei municipi significa sconfitta a livello nazionale. La maggioranza a Westminster ha perso il supporto dei militanti locali e delle organizzazioni affiliate al partito. Al contrario, i partiti di opposizione diventano sempre più forti.
THE GUARDIAN Labour has nothing to say and no territory of its own Polly Toynbee
Il Labour...
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