A quattro giorni dall'avvio della conferenza inter-libanese di Doha il dialogo tra governo e opposizione si è arrestato a causa del rifiuto di Hezbollah a rispettare gli accordi convenuti, ovvero l'elezione immediata del generale Michel Suleiman, capo delle forze armate libanesi, alla Presidenza della Repubblica. Hezbollah ha respinto la proposta del Qatar sulla composizione del governo di unità nazionale, chiedendo che venga dato all'opposizione il diritto di veto sulle decisioni del governo. In alternativa, Hezbollah propone la costituzione di un governo tecnico. Il capo della delegazione di Hezbollah rifiuta inoltre il disarmo chiesto a garanzia dalle forze politiche della maggioranza. Intanto, Samir Geagea, leader del partito cristiano delle forze libanesi, ha chiesto l'invio di una forza militare araba per il mantenimento della pace.
Nonostante lo stallo, secondo gli analisti le due parti non possono permettersi di tornare in Libano con le mani vuote. Saad Hariri, leader del partito filo-governativo, ha ribadito che non lascerà Doha senza un accordo con l'opposizione di Hezbollah.
LE MONDE Oussama Ben Laden demande aux musulmans de lutter contre le bouclage de Gaza Bin Laden fa appello ai musulmani perché contribuiscano a smantellare il blocco imposto da Israele nella striscia di Gaza e lottino contro i loro stessi governi per la liberazione della Palestina. Il capo di al Qaeda – nel messaggio diffuso su internet, la scorsa domenica – accusa inoltre i dirigenti arabi di aver sacrificato la Palestina per conservare il potere.
Le violenze dell'ennesima guerra tra poveri insanguinano il Sudafrica. L'esplosione di rabbia contro gli immigrati, provenienti prevalentemente dallo Zimbabwe ed accusati di sottrarre posti di lavoro e risorse ai locali, solo nella giornata di lunedì ha lasciato sul terreno 22 vittime. Migliaia di persone hanno abbandonato terrorizzate le loro case e si sono rifugiate nelle stazioni di polizia e nei centri di accoglienza di Johannesburg. Gli sporadici episodi di insofferenza nei confronti degli stranieri si sono trasformati improvvisamente in una rabbiosa e incontrollata caccia all'uomo. Dalla fine dell'apartheid, una piccola percentuale della popolazione nera del Sudafrica, la più colta e qualificata, è riuscita ad emanciparsi, ma il gap fra ricchi e poveri è aumentato, il tasso di disoccupazione ha raggiunto al 23% ed il problema della casa è rimasto cronico. L'immigrazione spinta dai Paesi vicini non ha facilitato le cose e le attuali tristi conseguenze non giungono inattese.
Hillary Clinton, per nulla impressionata dalle folle oceaniche (per i canoni Usa) richiamate da Obama a Portland, e dalla situazione drammatica in cui versa la sua campagna elettorale, affronta con grinta l'ennesimo turno delle primarie, che si terrà nella giornata di oggi in Kentucky ed Oregon. L'ex first lady attacca, ricordando di essere in testa nel voto popolare se si considerano i voti espressi dai Democratici della Florida e del Michigan, e che i superdelegati farebbero bene a tenerne conto. Clinton si fa forte del fatto che anche l'imminente tornata non chiuderà i conti, data la sua probabilissima e ampia vittoria in Kentucky. Obama, da par sua, si avvicina a quota 2025. Secondo le...
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