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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA- 3 giugno

di Critica Sociale



(pagina 4)

... e che estende il periodo di custodia cautelare per i sospettati di terrorismo a 42 giorni. Brown giudica cruciale l'approvazione del provvedimento – che è fortemente osteggiato dai parlamentari labour - nella convinzione che la minaccia terroristica di oggi sia tale da chiedere maggiori poteri al Governo. “La Gran Bretagna ha sempre convissuto con la minaccia terroristica – scrive Brown. Ma sono persuaso che oggi il pericolo sia diverso, per intensità e natura.” È la complessità del nuovo terrorismo che, insiste il Premier, impone di garantire alle forze dell'ordine ed agli investigatori gi strumenti per compiere le indagini. È necessario dunque estendere il periodo di custodia cautelare perché I 28 giorni fissati dalla legge attuale non permettono di compiere tutte le indagini necessarie.

Editoriale
The Wall Street Journal
Count Every Half Vote!

Quello che sta accadendo non fa particolarmente onore ai Democratici. Un Partito che ancora lamenta il “furto” presidenziale subito da Al Gore nel 2000, dovrebbe considerare sacro il rispetto delle regole. E invece i Democrats hanno commesso l'errore politico ed etico di cambiare le regole in corsa. Davanti alle lamentele della Clinton, che reclamava da mesi l'assegnazione dei delegati di Michigan e Florida, banditi perché i comitati dei due Stati avevano anticipato irregolarmente le elezioni, il Partito ha scelto un non limpidissimo compromesso. Entrambi i candidati sapevano dell'esclusione di Florida e Michigan, ma, quando la corsa si è fatta serrata, Clinton e i suoi hanno pensato bene di sollevare la questione. Clinton ora si lamenta di non avere ottenuto l'intero bottino delle sue vittorie nei due Stati, ma Obama in Michigan non si era presentato ed in Florida la competizione si era svolta in tono minore, nella consapevolezza della sua irrilevanza. Con i delegati in palio, l'impegno di entrambi sarebbe stato diverso e forse anche i risultati. Il pasticcio non avrà conseguenze sull'esito delle primarie, ma, se Clinton continuerà a presentarsi come vittima tentando di forzare ulteriormente il regolamento delle consultazioni, potrebbe incidere sull'immagine cristallina con cui i Democratici amano presentare agli elettori.

The New York Times
It Isn't Magic: Putin Opponents Are Made to Vanish From TV

Clifford J. Levy

Incredibile ma vero.
Il controllo del Cremlino sul network televisivo russo ha raggiunto livelli parossistici, che talvolta sconfinano nel ridicolo. Lo scorso autunno, durante un talk show, un noto opinionista politico, Mikhail Delyagin, con un notevole dose di coraggio, ha avuto parole poco lusinghiere per l'allora presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Il programma venne trasmesso ore più tardi, ma del povero Delyagin nessuna traccia. La sua immagine era stata cancellata digitalmente e la sua presenza nella trasmissione televisiva occultata. Non semplicemente censurato, ma eliminato dallo schermo! Dunque i telespettatori non hanno avuto modo di sentirlo, ma nemmeno di percepirne la presenza fisica nello studio televisivo! Delyagin è da allora entrato ufficialmente a far parte della lista dei personaggi sgraditi al governo e quindi banditi dalle trasmissioni televisive.

Le Monde
Vladimir Poutine : "Elargir l'OTAN, c'est ériger de nouveaux murs de Berlin"

A Parigi per discutere con Nicolas Sarkozy di energia e sicurezza - i dossier che saranno al centro del negoziato tra Ue e Federazione russa che inaugurerà la presidenza francese - il Primo Ministro russo, Vladimir Putin, difende il sistema politico russo e l'autonoma dell'attuale presidente, Medvedev, respingendo l'accusa di autoritarismo. Spiega inoltre il perché del suo no all'allargamento della Nato alle ex repubbliche sovietiche, nega vi sia da parte di Mosca una politica energetica vessatoria per l'occidente ed anti-liberale, spiega la fermezza usata contro i ceceni e l'attuale sostegno agli indipendentisti dell'Ossezia.
Difende inoltre il diritto dell'Iran a dotarsi di impianti nucleari per uso civile e critica la strategia americana per la “difesa” in Europa: le basi Nato in Polonia e Repubblica ceca, sono una minaccia contro la Russia che, al contrario, ha scelto di garantire la pace attraverso il disarmo.

Spiegel International
'We Don't Want a War'

Monta la tensione tra la Georgia e la regione indipendentista della Abkhazia. In...


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