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LA GIORNATA INTERNAZIONALE-18 giugno

di Critica Sociale


Newsweek
Learning From the Oil Shock
Robert J. Samuelson


La benzina ha raggiunto i 4 dollari al gallone, il petrolio i 135 dollari al barile e la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. La crescita del prezzo dei carburanti è suscettibile di determinare alcuni effetti collaterali sull’economia americana, in bilico tra stagnazione e recessione. In primo luogo, potremmo assistere ad una ripresa della produzione Usa, causata dall’aumento dei costi delle spedizioni transoceaniche e quindi dei beni importati in America. In secondo luogo, l’inflazione dovrebbe mantenersi piuttosto elevata.  Inoltre, due comparti in sofferenza, la casa e l’auto, continueranno a subire le conseguenze della crisi in atto. Per fronteggiare il caro-carburanti, e le sue nefaste conseguenze sulla crescita di un’economia già debilitata come quella statunitense, è necessario che il governo federale adotti nuove misure che consentano di sfruttare a pieno le risorse petrolifere e gassose nazionali sinora inutilizzate e di intensificare la produzione e la commercializzazione dei bio-carburanti.

Foreign Policy
Five Reasons to Love Gas

Non ci sono dubbi.
La crescita inarrestabile dei prezzi del petrolio danneggia l’economia globale ed incide pesantemente sulle tasche dei consumatori, ma, inaspettatamente, potrebbe determinare una serie di processi virtuosi nei prossimi anni. Effetti che già sono in atto. Il boom del costo dei carburanti  incide positivamente sull’utilizzo dei trasporti pubblici, con ricadute benefiche quali la minore congestione del traffico automobilistico e la diminuzione dell’inquinamento atmosferico. La benzina a 4 dollari al gallone (adottando il punto di vista Usa) incide, diminuendoli, sul numero degli spostamenti giornalieri in automobile, riducendo contestualemente gli incidenti stradali. Per non parlare della spinta propulsiva a favore della ricerca e dell’utilizzo di fonti energetiche alternative, primi fra tutti i bio-carburati. Infine il più bizzarro dei risultati: la diminuzione dei fenomeni di obesità nei Paesi più colpiti dal caro-carburanti, ovviamente correlata all’aumento dell’attività fisica indotta dalla sopravvenuta onerosità dell’utilizzo dei mezzi alimentati a benzina.