Condoleezza Rice,
Washington, 18 settembre 2008
Il testo integrale
[...] Quello che più disturba delle azioni intraprese dalla Russia è che esse si inseriscono in una serie di comportamenti sempre peggiori messi in atto negli anni.
Mi riferisco, tra le altre cose, all'intimidazione della Russia nei confronti degli stati sovrani confinanti…al suo uso del petrolio e del gas come armi politiche…alla sospensione unilaterale del trattato sulle Armi Convenzionali in Europa…alla minaccia di colpire nazioni pacifiche con armi nucleari…alla vendita di armi a stati e gruppi che minacciano la sicurezza internazionale…alla persecuzione – o anche peggio – di giornalisti russi, di dissidenti e di altri. L'immagine che emerge da questi comportamenti è quella di una Russia sempre più autoritaria al proprio interno e aggressiva verso l'esterno. Questo comportamento non è certo passato inosservato né incontrastato. Noi abbiamo affrontato la questione nel contesto dei nostri sforzi per stabilire una relazione costruttiva con la Russia. Ma l'attacco della Georgia è un'emblema del sentiero che i leader russi hanno intrapreso che porta la Russia e il mondo in un momento di criticità. [...]
L'allargamento della NATO non può essere additato come causa del comportamento della Russia. Con la fine della guerra fredda, noi e i nostri alleati abbiamo lavorato per trasformare la NATO da un'alleanza che presidiava i bastioni di un'Europa divisa …ad uno strumento per sostenere lo sviluppo di un'Europa unita, libera e in pace e per affrontare pericoli, come il terrorismo, che minacciano anche la Russia. [...]
L'invasione russa della Georgia non ha raggiunto - e non raggiungerà - alcun obiettivo strategico. I leader russi non porteranno a termine lo scopo primario della guerra di rimuovere il governo georgiano. Ora il nostro obiettivo strategico è rendere chiaro ai leader russi che le loro scelte stanno ponendo la Russia in un vicolo cieco che porta all'autoisolamento e all'irrilevanza internazionale. Per raggiungere questo obiettivo c'è bisogno della determinazione e dell'unità dei paesi responsabili, in particolare degli Stati Uniti e dei nostri alleati europei. Non possiamo permetterci di avvalorare la convinzione dei leader russi che se si fa pressione sulle nazioni libere – se si è prepotenti, si minaccia e si sferrano colpi – gli altri cederanno, dimenticheranno ed eventualmente faranno concessioni. Gli Stati Uniti e l'Europa devono opporsi a questo tipo di comportamento e a tutti coloro che lo sostengono. Per il nostro bene – e per il bene del popolo russo, che merita un miglior rapporto con il resto del mondo – gli Stati Uniti e l'Europa devono impedire che le aggressioni russe abbiano successo, sia in Georgia che in qualunque altra parte del mondo.
[...] Noi e i nostri alleati europei continueremo a guidare la missione internazionale per la ricostruzione della Georgia – un impegno che ha già raggiunto importanti risultati. Gli Stati Uniti hanno stanziato un miliardo di dollari per sostenere la Georgia. L'Unione Europea ha offerto 500 milioni di euro. E si sta preparando a inviare in Georgia una missione di osservatori civili. Inoltre, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Europa, i ministri degli esteri del G-7 hanno condannato le azioni della Russia e si sono impegnati a sostenere la ricostruzione della Georgia. La Banca per lo Sviluppo Asiatico si è impegnata a garantire un prestito di 40 milioni di dollari alla Georgia. Il Fondo Monetario Internazionale ha approvato una somma di 750 milioni di dollari e l'OSCE sta pianificando la missione di altri osservatori, anche se Mosca sta cercando di ostacolarla. La Russia ha invece trovato poco sostegno per le sue azioni: una pacca sulla spalla da Daniel Ortega e Hamas non si può ritenere un trionfo diplomatico.
[...]
Per raggiungere il suo potenziale massimo, la Russia deve integrarsi pienamente nell'ordine politico ed economico internazionale. Ma la Russia è nella condizione precaria di essere per metà dentro e per metà fuori. Se la Russia vuole essere più che un semplice fornitore di energia, i suoi leader devono riconoscere una dura verità: il successo della Russia dipende dal mondo intero e questo non può cambiare. I leader russi possono già intravedere il loro futuro se continueranno ad avere comportamenti aggressivi. Al contrario della posizione della Georgia, la reputazione internazionale della Russia è peggiore adesso di qualsiasi altro momento dal 1991. E il costo di questo isolamento autoindotto è stato esorbitante. La cooperazione della Russia con gli Stati Uniti nel settore del nucleare civile non sta andando da nessuna parte. I leader della Russia stanno imponendo un costo molto alto all'economia del loro paese. Il tentativo della Russia di entrare a far parte dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio è ora in dubbio, così il suo tentativo di far parte dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Ma forse la peggiore conseguenza per Mosca è il fatto che il suo comport...