Politiche in Gran Bretagna. Un quarto mandato per il Labour?
VERSO UNA COALIZIONE LIB-LAB
Critica Sociale, 21 aprile 2010,
Prosegue il dibattito interno al partito laburista inglese sulla possibilità di stringere un accordo con i liberaldemocratici di Nick Clegg. Il ministro degli Interni Alan Johnson ne parla apertamente a mezzo stampa, anche se la prospettata intesa trova ancora resistenze nel Labour. Tuttavia, quando mancano dieci giorni alle elezioni, l'inusitata ipotesi di una coalizione di governo deve necessariamente essere tenuta in considerazione. Infatti, dalla lettura dei dati emerge chiara la possibilità che nessun partito possa uscire dalle urne con una maggioranza per governare. Gli ultimi sondaggi (Sunday Times-YouGov poll) accreditano i Tory del 35% delle preferenze, i Lib-Dem del 28 e il Labour del 27. Nonostante lo spostamento di voti dai laburisti ai conservatori nei seggi marginali (decisivi per la vittoria) rispetto al 2005, allo stato attuale delle cose i Tory non sarebbero in grado di formare un esecutivo in autonomia. Motivo per cui David Cameron si sta impegnando in prima persona per conquistare voti nei collegi contesi dove i Lib-Dem sono particolarmente forti. Dal canto suo, Clegg si muove cautamente, apre a Cameron e avverte Gordon Brown, affermando la sua indisponibilità a sostenere il primo ministro in parlamento nel caso il Labour arrivasse terzo nel conteggio proporzionale del 6 maggio. Lord Ashdown, ex leader Lib-Dem, esclude tuttavia una convergenza con i conservatori ("Non potrebbe mai funzionare"). I tatticismi di Clegg nascondono una realtà di fondo: l'orizzonte Lib-Lab costituisce l'unica prospettiva politica praticabile per i liberaldemocratici, che si metterebbero in condizione sia di assumere responsabilità di governo sia di ottenere l'agognata riforma proporzionale che scardinerebbe definitivamente il bipartitismo d'oltre Manica
|