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LA GRAN BRETAGNA AL VOTO
foto La fine del bipolarismo d'oltre Manica?
E' POSSIBILE UNA SECONDA ELEZIONE

I milioni di elettori britannici che si dichiarano ancora indecisi rappresentano l'obiettivo delle ultime ore di campagna elettorale dei tre partiti maggiori, che conquisteranno congiuntamente circa il 90% dei voti. I dati confermano l'incertezza: secondo l'istituto Comres, i Tory otterrebbero 294 seggi, il Labour 251 e i Lib-Dem 74. Per Betfair, agenzia leader nel settore delle scommesse, Cameron potrebbe invece contare su ben 325 deputati, Brown su 212 e Clegg arriverebbe a 86.
I conservatori di David Cameron rimangono quindi in testa ai sondaggi e ambiscono a ottenere la maggioranza assoluta in parlamento, un'impresa complicata ma non impossibile. D'altra parte, il primo ministro Gordon Brown invita gli elettori liberaldemocratici a fare fronte comune con il Labour per garantire che anche il prossimo governo rispecchi un orientamento politico progressista e liberale, maggioritario nell'elettorato britannico. Perdurando l'incertezza, le opzioni sul tappeto rimangono svariate: un governo di minoranza (o di maggioranza) diretto da Cameron, una improbabile coalizione tra Tory e Lib-Dem e l'affascinante prospettiva di un sodalizio Lib-Lab che garantirebbe al Labour uno storico quarto mandato di governo e determinerebbe un cambiamento epocale nel sistema politico britannico. Nel frattempo, si affaccia l'ulteriore possibilità di una seconda tornata elettorale nel caso le urne partorissero un parlamento incapace di funzionare. Un illustre parere giuridico e un precedente storico lo confermano


Il Brown-pensiero in un pamphlet della Fabian Society
PERCHE' I TORY SBAGLIANO

Gordon Brown, Fabian Society, 26 aprile 2010,

A pochi giorni dal voto la Fabian Society pubblica un saggio breve scritto dal primo ministro Gordon Brown, Why the Right is Wrong (Perché la Destra sbaglia). Dalla globalizzazione alla libertà personale, dalla gestione degli effetti della crisi economica alla riforma costituzionale, Brown delinea le differenza tra le ricette del New Labour e le proposte del nuovo conservatorismo di David Cameron che, in ultima analisi, non sembra avere le credenziali per governare le complessità che caratterizzano la società britannica contemporanea. Di seguito proponiamo alcuni brani del primo capitolo del pamphlet fabiano, La Battaglia delle Idee e il collasso del Neo-liberismo.

Alla vigilia del voto l'incertezza è totale. Decisive le scelte di voto nei collegi
CAMERON IN VANTAGGIO, BROWN A DOWNING STREET?

Critica Sociale, 4 maggio 2010,

Mancano ormai poche ore al voto in Gran Bretagna e il Daily Telegraph annuncia che ai Tory mancano 14 seggi per ottenere la maggioranza assoluta alla Camera dei Comuni, tale da permettere loro di formare un governo auto-sufficiente. Lo stesso popolare quotidiano britannico, non insensibile alla causa conservatrice, tuttavia nota come un exploit dei liberaldemocratici, unito a una convergenza tattica con i laburisti nei collegi contesi, potrebbe impedire la netta affermazione di Cameron e compagni e consegnare al paese un hung parliament incapace di esprimere una chiara maggioranza. Innegabilmente due fattori stanno incidendo sulla campagna elettorale; da un lato, l'affermazione personale del leader Lib-Dem Nick Clegg, dall'altro la non remotissima prospettiva della costituzione di un'alleanza Lib-Lab.

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CRITICA SOCIALE
Rivista fondata nel 1891 da Filippo Turati
Alto Patronato della Presidenza della Repubblica

Direttore responsabile: Stefano Carluccio

Reg. Tribunale di Milano n. 646 del 8 ottobre 1948
edizione online al n. 537 del 15 ottobre 1994

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