In occasione della sua recente visita in Israele, il presidente
Napolitano,
intervenendo alla Conferenza "Italia-Israele: gli ultimi 150 anni" organizzata dall'Istituto
Van Leer, ha proposto una riflessione sul significato "dell'anélito verso la conquista dello Stato nazionale per i popoli italiano e ebraico", la cui storia è intrecciata in modo speciale e ineludibile. Ha proseguito Napolitano: "Alla radice di entrambi i processi c'è la coscienza di una identità unitaria mai sopìta, mai rimossa, sia pure in popoli che avevano vissuto per millenni in una condizione di divisione e dispersione. Il Risorgimento italiano è guidato da quella idea di nazione che nel secolo decimo nono attraversa tutta l'Europa ridisegnandone la carta geografica, e che si nutre di ideali di democrazia, di libertà, di progresso sociale e di solidarietà. Anche solidarietà internazionale, incarnata da figure come quelle di Garibaldi che combatté per la libertà e contro la tirannia (oggi diremmo autocrazia) in numerosi paesi del mondo, sulle due sponde dell'Atlantico, per non parlare della visione europea di Mazzini e di Cattaneo. Ne è corollario l'aspirazione a realizzare condizioni di pacifica e cooperativa convivenza fra Nazioni (di nuovo, Mazzini). La Nazione mazziniana o il sionismo di Hertzl sono ben lontani dagli esiti disastrosi dei nazionalismi del XX secolo."
(Fonte foto: www.quirinale.it)