"Sono convinto che certi toni e un certo involgarimento abbiano indotto una parte degli elettori a spostarsi dal centro-destra al centro-sinistra. Pisapia è rimasto tranquillo, non ha nemmeno troppo parlato di politica, è rimasto sui problemi della città. E la gente lo ha premiato perchè lo stile violento non è nelle corde di Milano. Milano è sempre stata moderata.
La sinistra, qui, era riformista, non massimalista. E la destra erano i liberali di Malagodi.
Oggi Milano ha ribadito la sua vocazione alla moderazione e ha dato un segnale a tutto il Paese" (a Michele Brambilla de La Stampa)
“Penso che questo bipolarismo - dice Macaluso- sia entrato ormai in crisi non solo perchè l'eterogeneità dei due poli non fa funzionare il sistema. E' vero che nell'uno e nell'altro polo c'è di tutto, ma la verità è che l'eterogeneità è già all'interno di ciascuno dei due maggiori partiti, sia nel PD che nel PDL. Ritengo che la sinistra debba far esplodere questa contraddizione attraverso una crisi costruttiva del Partito democratico con l'obiettivo di una grande forza che metta assieme tutti i “riformisti” e non tutti i “riformismi”, come dicono, di matrice diversa (cattolica, comunista,socialista, ecc). No. Il riformismo deve avere un proprio segno, una sua qualità distintiva, precisa: il riformismo socialista, quello del socialismo europeo”.
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