Una lettera alla Critica Sociale e al Riformista
"VADO A VOTARE PER NON TACERE
NEL SONNO DEL PARLAMENTO"
Cara Critica Sociale,
Domenica andrò a votare perchè ritengo che il Referendum è un istituto democratico che va difeso.
Oggi più di ieri, perchè vedo addensarsi le nere nubi della stanchezza democratica.
Non bastano i sussulti movimentistici che appaiono e scompaiono nelle elezioni locali, occorre rivedere il capitolo costituzionale dei referendum e delle garanzie costituzionali.
I Referendum nel corso del processo legislativo, presenti nel testo della Commissione dei 75, furono eliminati da una Assemblea impaurita dall’annuncio di una imminente guerra fredda (o calda?).
D’istinto ero orientato a non votare perchè non mi piace essere guidato da Di Pietro.
Ma questa reazione mi è apparsa infantile e un po’ meschina.
Votare è un atto politico da esercitare con ragione e alla luce dell’esperienza.
Voterò con due NO e due SI:
NO al rifiuto del nucleare, perchè un paese che fa parte di alleanze con potenze nucleari e ha nel suo territorio bombe nucleari, non può impedire alle generazioni future di non avere a disposizione l’opzione nucleare civile.
SI al controllo pubblico dell’acqua.
L’acqua è un bene pubblico come l’aria.
NO alla soppressione delle garanzie per i vertici dello Stato. Senza tutela democratica il potere politico elettivo è assoggettato al potere di casta giudiziario.
Fraternamente, Rino Formica
6 giugno 2011
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