“Le recensioni stroncano, ma il libro di Tremonti sta salendo nelle classifiche”, scriveva giorni fa Dario Di Vico su Twitter, sembrando stupirsi, ma forse non troppo, se poco dopo ha fatto girare un articolo di Giuseppe De Rita: “Il difficile dialogo tra le elités e il Paese”. Per l’accostamento provocatorio fatto da Rino Formica tra il trattamento riservato all’ex ministro del Tesoro, sia da alcuni esponenti del centro destra che del centro sinistra, a quello riservato a suo tempo dai comunisti a Ignazio Silone (che anche il titolo del libro evoca ), sui socialnetworks si è scatenato un putiferio di pro e contro la “svolta socialista” di Tremonti. La rete permea la pubblica opinione, si sa. Più dei giornali, ormai. Invisibile. Nella pagina di Facebook del “Garofano Giallo” un gruppo virtuale socialista tra i più vivaci e plurali della “diaspora” degli ex Psi, abbiamo trovato tra i tanti commenti, uno con pretesa intenzione analitica rispetto ad altri buttati lì (come accade nella maggior parte dei casi): “Dieci motivi per non apprezzare il libro di Tremonti”, postato da Andrea Ruini e condiviso sulla bacheca degli “Amici di Critica Sociale”. Ruini è un socialista del Ps di Nencini (così sembrerebbe), un “compagno combattivo” nelle chat di Facebook e che difende le banche. Ci è parsa una buona idea che l’ex ministro "più potente" del governo Berlusconi, come veniva definito dalla stampa, potesse colloquiare con chi lo critica, anche se privo di "curriculum" scientifico, ma convinto delle proprie opinioni. Tremonti ha accettato il nostro invito e, punto per punto, ha replicato alle osservazioni con brevi flash che pubblichiamo in questa newsletter dell'Avanti! (Anche per superare “il difficile dialogo tra le elités e il Paese”, come ri-twitta Di Vico).
"Sono rare le occasioni per occuparsi delle nostre vicende quotidiane con l'autorevolezza che la loro complessita' invece imporrebbe". Emanuele Severino, con la forza di sempre, dalle pagine culturali del "Corriere della Sera" di sabato, nel suo articolo dal titolo " La decadenza del capitalismo ridotto come una foglia secca: vorrebbe dominare il mondo ma e' sottomesso alla tecnica", ci offre questa opportunita' con un messaggio che si inserisce perfettamente nell'attuale dibattito culturale contemporaneo che solo la disattenzione generale forse non coglierŕ'.
Termini d'uso | Crediti | Registrazione Tribunale di Milano n°537 del 15/10/1994 - P.iva: 09155900153 - La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250