Gli Stati Uniti saranno ancora leader
STRATFOR, IL FUTURO E' DELL'OCCIDENTE
Se la solidità del mandato che Barack Obama ha ottenuto dalle urne non è assoluta (il 48% degli americani gli ha votato contro e la Camera dei Rappresentanti è rimasta in mano Repubblicana), il panorama internazionale che si presenta al rieletto presidente Usa non appare poi così fosco. Questo è ciò che emerge dall'analisi geopolitica proposta da George Friedman, direttore del think tank statunitense Stratfor, secondo il quale la perdita di competitività dell'economia cinese ritarderà a data da destinarsi il sorpasso di Pechino. L'America, più libera da minacce e da vincoli rispetto al recente passato, potrà così avere un buon margine di manovra per esercitare una leadership efficace nei teatri geopolitici sensibili, a partire dal Medio Oriente, dove, la conflittualità israelo-palestinese sta conoscendo una nuova recrudescenza (vedi il commento di Janiki Cingoli). In tempi di crisi economica e politica, è sul fronte delle idee che il presidente Usa è chiamato a ispirare davvero quel cambiamento che si attende dai leader progressista europei. In proposito, proponiamo il saggio critico che Lodovico Festa e Giulio Sapelli hanno dedicato ai primi cento giorni presidenziali di Francois Hollande e la lucida disamina di Emanuele Macaluso sulle difficoltà del centro-sinistra italiano. Come ricorda Michael McTernan, senior researcher di Policy Network, gli scambi tra le tradizioni politiche del progressismo liberal Usa e delle socialdemocrazie europee sono stati storicamente fruttuosi e stimolanti. Oggi, si avverte più che mai la necessità di una ripresa del dialogo tra i riformisti delle due sponde dell'Atlantico, nel momento in cui i cittadini delle democrazie capitaliste occidentali si apprestano, forse, a concedere ai decisori politici l'ultima chance per mettere in campo un'incisiva opera di riforma, non solo economica. Una nota di ottimismo viene dallo studioso britannico Alan Ryan, che difende la vitalità e l'attualità del pensiero liberaldemocratico come principio fondante della civiltà occidentale e bussola per il suo futuro.
Il libro di Giulio Sapelli e Lodovico Festa
"I PRIMI CENTO GIORNI DI HOLLANDE"
I primi cento giorni di Francois Hollande descrivono la parabola del socialismo europeo, inquadrata puntualmente da Giulio Sapelli e Lodovico Festa, che ne ripercorrono la traiettoria. Il libro sarà presentato e discusso con gli autori a Milano il prossimo 11 dicembre nella Biblioteca storica di Critica Sociale, presso il Teatro del Borgo in Brera. Pubblichiamo all'interno il primo e il secondo capitolo del libro.
Il conflitto in Medio Oriente
LA SFIDA DI HAMAS, L'ECLISSE DI AL FATAH
Janiki Cingoli, direttore del Cipmo Di fatto, la possibilità di giungere alla realizzazione dei due Stati, Israele e la Palestina, pare oggi sempre meno attuale: Fatah non controlla Gaza, e non ha prospettive di riuscirci. È possibile il contrario, che Hamas prenda il controllo anche della Cisgiordania, riunificando i due spezzoni palestinesi. Israele allora si troverà a trattare con questo nuovo e difficile interlocutore.
L'epopea della liberaldemocrazia
DA PLATONE AL CREDIT CRUNCH
Circa un secolo fa, le università anglo-americane cambiarono i loro curricula per preparare gli studenti a essere dei cittadini responsabili e pensanti. In quel modo, si consolidò la tradizione occidentale propriamente detta. Questo approccio è stato messo in questione negli anni settanta del secolo scorso, in quanto accusato di eurocentrismo, ma oggi, sta tornando in auge. In un'era di diffusa crisi economica e istituzionale, è avvertito il bisogno di tornare ai principi fondamentali su cui è costruita la nostra civiltà.
Inevitabile uno stretto mix dei due modelli sociali
LIBERALI E SOCIALISTE Le due sponde dell'Atlantico
Come ricorda Michael McTernan, ricercatore di Policy Network, gli scambi tra le tradizioni politiche del liberalismo Usa e delle socialdemocrazie europee sono stati storicamente fruttuosi. Oggi, si avverte più che mai la necessità di una ripresa del dialogo tra i riformisti delle due sponde dell'Atlantico, nel momento in cui i cittadini delle democrazie occidentali si apprestano, forse, a concedere ai decisori politici l'ultima chance per mettere in campo un'incisiva opera di riforma, non solo economica.
Intervista a Emanuele Macaluso
PERCHE' BERSANI ANCHE SE VINCE NON GOVERNA
da Il Sussidiario.net Emanuele Macaluso è uno dei superstiti di quella che è stata una grande classe politica dirigente, in un'Italia dove alla fine si riusciva, nonostante tutte le debolezze e le contraddizioni del Paese, a governare, a fare opposizione in modo non tortuoso e anche a risolvere tanti problemi. Macaluso è consapevole, in una situazione come quella attuale, che è il pessimismo a prevalere.
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