In seguito alle recenti polemiche tra Eugenio Scalfari e i socialisti in occasione della presentazione a Montecitorio del libro di Paolo Franchi sulla biografia politica di Giorgio Napolitano, ripercorriamo la vertenza vinta da Giuliana Nenni contro il fondatore di Repubblica all’indomani della morte di Bettino Craxi. Il materiale utilizzato per ricostruire la vicenda è stato fornito da Rino Formica, che lo conserva nel suo archivio.
Il “caso” Napolitano è il “caso” Italia nel senso che è da chiedersi come mai nel popolo di tradizione comunista l’alternativa “escatologica” ha trascinato consensi mentre l’alternativa “politica” è risultata sostanzialmente minoritaria ed “impopolare”. La storia dei congressi del PCI dal XV del 1979 con Berlinguer fino all’ultimo, il XX, del 1991 con Occhetto è quella di una sistematica contestazione delle posizioni “di destra” e del timore di perdere il consenso di quelle “di sinistra”.
A poche settimane dall’apertura dei seggi già si palesava lo stallo in cui era piombata la campagna elettorale del Partito Democratico, ma questa volta nessuno avrebbe potuto immaginare un simile arretramento al momento dello scrutinio: anche in seguito alla rimonta di Berlusconi e alla “salita” in politica di Monti, sembravano esserci pochi dubbi che Pierluigi Bersani sarebbe stato il nuovo primo ministro.
Analisi Policy Network (2): La democrazia rappresentativa e i miti dell’antipolitica LA CRESCITA DEGLI OUTSIDERS Michele Prospero
Le reali prospettive della politica italiana sono incerte a causa dell’estrema debolezza del quadro politico che, con queste elezioni, si è avvicinato pericolosamente al suicidio sistemico. E’ forse l’inizio di un contagio europeo capace di sovvertire la fredda democrazia rappresentativa e di sostituirla con gli infuocati miti dell’antipolitica?
Il risultato delle elezioni politiche italiane con la magra vittoria del centro-sinistra appare come un rifiuto della politica di rigore portata avanti dal presidente del consiglio uscente Mario Monti, grande sconfitto di questo scrutinio. Lo testimoniano l'affermazione del comico Beppe Grillo e il ritorno di Silvio Berlusconi, da molti considerato responsabile della crisi del paese. Le reazioni della stampa europea.
L’idea che la democrazia può e deve essere sospesa per garantire la stabilità e lo sviluppo economico, un tempo promossa nei paesi poveri, oggi prende piede anche in Europa. Con la crisi finanziaria iniziata nel 2008, questa stessa sfiducia nei confronti della democrazia – un tempo limitata ai paesi del terzo mondo o ex comunisti – può stavolgere la vita socio-economica dell'occidente sviluppato.
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