di Franco d'Alfonso socialista, assessore al Comune di Milano
Spesso nella tragedia sociale emerge la grandezza degli uomini. Nell'ultimo bellissimo, struggente concerto dell'Orchestra sinfonica di Atene, chiusa e dispersa dopo 75 anni di attività, si ritrova tutto questo. Ma le tragedie sociali non sono ineluttabili, come per chi crede che la tragedia greca sia il giusto destino che spetta a chi "non ha fatto i compiti a casa".
E' incredibile come le ricette che sono state applicate dopo il crollo di Wall Street del '29, provocando la Grande Depressione del '31, o con la presidenza di Bush jr, che ha trasformato in meno di cinque anni l’attivo di bilancio Usa creato da Clinton nel peggior deficit della storia delle Nazioni in valore assoluto e percentuale, abbiano avuto un tale credito da essere applicate con teutonica severità nella nuova Europa dell'euro. Non si ammette l'errore nemmeno quando si scopre che i cosiddetti "guru" Reinhart e Rogoff non sanno nemmeno usare il foglio elettronico o che gli studi di Alesina e Giavazzi sono considerati poco più del valore della carta sulla quale sono stati scritti dalla comunità scientifica internazionale.
Ascoltate questo concerto e pensate a quello che dobbiamo, dovete, fare perché che questa follia sia fermata e per fare in modo che l'orchestra greca torni a suonare per il loro e il nostro piacere e felicità.
(Clicca sul titolo per ascoltare l'Ultimo Concerto di Atene)
L'Ue e il ruolo dei parlamenti nazionali COME RIDURRE IL DEFICIT DEMOCRATICO Charles Grant, The Guardian L’Unione europea soffre da tempo di una mancanza di legittimità, ma la crisi dell’euro ha aggravato il problema. Non c’è una soluzione ottimale che possa improvvisamente far sì che l’Ue sia rispettata, ammirata, o diventi anche solo popolare tra molti europei. Aumentare i poteri del Parlamento europeo non basterà a legittimare l’Ue. Dato che il vero potere è nelle mani dei parlamenti nazionali bisogna coinvolgerli maggiormente nel processo decisionale. (Clicca sul titolo per seguire)
I sostenitori e i detrattori dell'organizzazione politica europea e dei suoi processi decisionali transnazionali sono concordi nel diagnosticare un deficit di democrazia. Il difetto democratico dell’Ue non dipende dalla poca rappresentatività delle sue istituzioni, ma dalla mancanza di un’alternativa credibile che organizzi il dissenso, come avviene viceversa negli Stati membri. L'atto determinante in una democrazia non è il voto, ma la destituzione esplicita attraverso il voto. E per fare in modo che la destituzione si applichi a tutti è necessario avere nel sistema politico un'opposizione che possa essere eletta.(Clicca sul titolo per seguire)
A tanti piace pensare all’Unione Europea come ad un fenomeno del tutto nuovo, nato dagli orrori di due guerre mondiali, ma in realtà essa somiglia molto a una formazione che molti europei hanno da tempo lasciato nelle nebbie della Storia: il Sacro Romano Impero, la confederazione politica che ha caratterizzato secoli della vicenda tedesca. Alcuni potrebbero prenderlo come un complimento; dopo tutto, quell'impero è durato quasi un millennio. Ma non dovrebbero, perché l'Europa di oggi deve ancora imparare la lezione dei fallimenti dell'Impero. (Clicca sul titolo per seguire)
Il cantiere del welfare pubblico e privato LA SOCIETA' VOLONTARIA E SOLIDALE
Un libro di Maurizio Degl'Innocenti Oggi la ridefinizione del rapporto tra pubblico e privato è un tema dirompente in merito all’evoluzione del welfare. In tempi di globalizzazione, di capitalismo finanziario e di crisi generazionale, cioè l’incerto futuro delle giovani generazioni chiamate a affrontare il peso dell’egoismo delle generazioni precedenti, può rivelarsi non priva di significato la conoscenza dell’universo associativo prodotto dalla modernità. (Clicca sul titolo per seguire)
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