Un' Europa che pretende di esistere su una base esclusivamente economica, lasciando da parte le parentele reali di forma di vita, di cultura e di religione, mostra oggi tutta la sua fragilità, proprio e innanzitutto sul piano economico. Il viaggio di Putin dal Papa e il prossimo incontro del Vescovo di Roma con il Patriarca di Mosca non possono essere rinchiusi nelle relazioni tra chiese. Anzi, vanno estesi alla geopolitica. Recentemente la Chiesa Ortodossa ha ammesso apertamente che passi in avanti sul piano teologico tra Cattolici e Ortodossi non ne sono stati fatti, mentre grandi progressi ha avuto la comune consapevolezza dei temi di carattere sociale e politico che stringono in una morsa le popolazioni che abitano le aree influenzate dalle due chiese. Di fronte all'avanzata diplomatica russa, l'Europa, sbigottita, cede al totalitarismo del monetarismo e dell’uniformità. Sarà difficile che stia volontariamente assieme. Dipende da quale élite vincerà. Se la bureaucracy o i demos.
Il presidente russo incontra Papa Francesco e, che piaccia o meno, lo fa con i galloni del comandante in campo delle truppe cristiane, ruolo goffamente rivendicato da George Bush ai tempi della ingiustificata, fallimentare e controproducente "campagna irachena". Nel 2012, durante un incontro al Patriarcato di Mosca, Putin promise che, se rieletto alla presidenza, una delle sue priorità sarebbe stata la difesa dei cristiani perseguitati in Medio Oriente. Le orribili vicende siriane hanno dimostrato che ha mantenuto la parola. (Clicca sul titolo per proseguire)
Le conseguenze dell’accordo nucleare di Ginevra HA VINTO L’IRAN?
Con la sua apertura all’Iran l’America ha allentato, senza scioglierli, i suoi vincoli di alleanza con sauditi e israeliani. Washington non lascerà soli i suoi vecchi amici, ma non sarà pronta ad ogni costo a garantire un proprio intervento al loro fianco. Consapevoli di ciò, i sauditi dovranno rafforzare il proprio peso politico e diplomatico e gli israeliani dovranno imparare a gestire i loro problemi strategici senza far troppo conto sul sostegno americano. In Medio Oriente si apre quindi un nuovo scenario. Resta da vedere se il disimpegno Usa e la ridefinizione del quadro delle alleanze americane coincideranno con una fase di apertura e dialogo o con un aumento della conflittualità tra le potenze regionali. (Clicca sul titolo per proseguire)
Un importante tassello della strategia kennediana di allargamento della Democrazia all’Est europeo fu realizzato con il viaggio del presidente americano a Roma nel luglio del ‘63 (di seguito il suo discorso al Quirinale) per rafforzare l’alleanza tra Italia e Usa in seno alla Nato. A tal fine incontrò a lungo Pietro Nenni e, al termine del colloquio, auspicò la svolta di centro sinistra per isolare politicamente i comunisti con un più incisivo programma di riforme da parte di un governo sostenuto dal Psi. Nel tardo 1963 Aldo Moro compose il primo governo di centro-sinistra con la partecipazione attiva del Partito socialista, il cui leader Pietro Nenni ottenne la vicepresidenza: un successo postumo per Jfk. (Clicca sul titolo per proseguire)
La formazione nel 1962 del governo monocolore Dc, presieduto da Amintore Fanfani con la partecipazione di socialdemocratici e repubblicani e l’astensione del Psi, fu il preludio della prima esperienza di centro-sinistra in Italia. Il governo Fanfani si caratterizzò infatti in senso riformatore (ad esempio istituendo la scuola media unica obbligatoria e nazionalizzando le industrie elettriche con la nascita dell’Enel). I tempi erano maturi per la nascita, alla fine del 1963, del governo presieduto da Aldo Moro, il primo esecutivo di centro-sinistra con la partecipazione attiva dei socialisti. Un momento storico carico di promesse a cui la Critica Sociale dedicò un significativo editoriale. (Clicca sul titolo per proseguire)
Il treno che collega Parigi a Bruxelles è un concentrato delle elite politiche ed economiche che governano l’Ue. Per questo è il posto ideale per chi vuole avvicinare un funzionario o raccogliere informazioni indiscrete. Il quotidiano economico francese Les Echos propone un curioso ritratto dell'universo degli euro-lobbisti. (Clicca sul titolo per proseguire)
Direttore Responsabile: Stefano Carluccio.
Registrazione Tribunale di Milano numero 617 del 26 novembre 1994
Giornalisti Editori scarl - via Benefattori dell'Ospedale 24, Milano - Powered by Acume scarl
Termini d'uso | Crediti | Registrazione Tribunale di Milano n°537 del 15/10/1994 - P.iva: 09155900153 - La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250