di Rino Formica
Ieri l’altro Renzi ha concluso le consultazioni.
Renzi ha relazionato al Capo dello Stato sulle trattative in corso per la formazione di una maggioranza di governo ideanti a quella del governo Letta.
Renzi ha, invece, verificato con Berlusconi la saldezza del patto di maggioranza occulta che non si sottoporrà al vaglio costituzionale del voto di fiducia.
La maggioranza di governo si regge su formazioni politiche “morenti”. Essa ha il compito di sfaccendare, cioè di avere cura delle faccende domestiche per sostenere un sistema sociale e civile in fermento e senza orizzonti certi.
La maggioranza “in sonno” si regge sulla “intesa solidissima” (come afferma un berlusconiano colto e molto impegnato) tra Berlusconi e Renzi.
Su cosa si fonda questo patto? Su tre punti principali, fondamentali e non revocabili:
1. L’Intesa a due per l’elezione del presidente della Repubblica che si prevede in tempo ravvicinato
2. Elezioni politiche entro un anno
3. Legge elettorale che garantisca il PD e Forza Italia. Come?
a - La eliminazione della rappresentanza parlamentare di partiti medio-piccoli
b - La emarginazione di Grillo
c - Una larga intesa parlamentare che abbia come diretto obiettivo la modifica costituzionale della forma dello dato repubblicano e democratico attuale.
(Presidenziale con scarsi poteri di controllo da parte della democrazia diretta, nota della Critica)
Questo vasto programma per Renzi e Berlusconi non è un “golpe”, ma è semplicemente la risposta a ciò che chiedono “i mercati”.
Riuscirà questo piano di Rinascita Nazionale, fotocopia del progetto Gelli?
Per ora non vi sono forze che si oppongono.
Ma i due devono fare attenzione a qualche variabile indipendente: l’improvvida interruzione dello stato di stanchezza popolare; l’attivismo delle procure della Repubblica; e della Corte dei Conti
(Richiesta di risarcimento in proprio dei danni erariali, nota dela Critica).
Anticipo la tesi di questo articolo: il giovane Matteo Renzi, coraggiosamente avventuratosi oltre le trincee nemiche ben rappresentate dal patto con Berlusconi, stava per cadere in una trappola che lo avrebbe definitivamente espulso dalla scena politica, ma l'improvvisa e imprevista mobilitazione delle truppe a stelle e strisce hanno dato a questo film un esito molto diverso da quello che i tessitori della trappola a Renzi avevano immaginato. Questo nuovo copione vola fatalmente molti metri sopra la testa della politica italiana, anche se il nostro ceto politico potrebbe comunque ricoprire un ruolo utile cercando di ritrovare il bandolo della matassa sui problemi del Paese. E questo lo può fare solo se si mostra in grado di sostituire, nel dibattito politico, la centralità del lavoro con la centralità del benessere.
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