Parla il Segretario dell'Unione sindacale di Base, Sergio Bellavita
"MITTAL E' UN PARTNER ANCORA INAFFIDABILE.
ILVA E LA SALUTE RICHIEDONO
UNA PRESA DIRETTA DELLO STATO"
L'Unione Sindacale di Base è nata nel 2010 dalla fusione di RDB (Rappresentanze Sindacali di Base) e SdL (Sindacato dei Lavoratori), due storiche sigle del sindacalismo conflittuale ed indipendente presenti da decenni in Italia.
L’intervista al suo Segretario, Sergio Bellavita, prende lo spunto dalla pronuncia del Tribunale del riesame di Taranto che ha accolto il ricorso di Ilva in amministrazione straordinaria contro la mancata proroga all’uso dell’altoforno 2 per gli ulteriori lavori di messa in sicurezza.
Rispetto alla semplice richiesta di cassa integrazione Il sindacato unitario (CGIL, Cisl e UIL) ha assunto una posizione forte passando da un intervento puramente rivendicativo ad un momento politico. Perché?
"Perché il numero degli operai da mettere in cassa integrazione era superiore a quello che si poteva tollerare. A mio avviso da parte della triplice non c’è una contrarietà di fondo ma sul numero dei cassintegrati da fare e l’accordo si farà sui numeri....
"....Tutti sapevano chi era la Mittal, ma credo anche che il governo era interessato a trovare qualcuno e quindi andava bene anche la Mittal con la sua politica industriale.
Il governo sapeva chi era la Mittal e quindi non è pensabile che non sapessero, ma che confidavano che avrebbero rispettato il contenuto dell’accordo sottoscritto....
"...Con la proposta Conte noi siamo convinti che lo stabilimento si chiuda a breve...
Si possono coniugare a Taranto lavoro, sicurezza e salute?
In linea di principio si, ma nella condizione attuale no. In una realtà diversa è possibile coniugare i tre fattori, ma nello stabilimento di Taranto questo non è possibile, né mai la Mittal farà investimenti in tal senso.
La nazionalizzazione potrebbe essere una soluzione?
Non “potrebbe”: è la soluzione. Perché la nazionalizzazione permetterebbe di fare cose che un privato non può e non vuole fare. E’ un passaggio obbligato anche per il risanamento ambientale.
Conte parla di intervento dello Stato, ma a quali condizioni e con chi?
Con la Mittal è impossibile. E poi, il pensiero liberista ha orientato le scelte politiche fatte di privatizzazione e uscita dal mercato dello Stato degli ultimi trent’anni. Io sono ottimista e pessimista allo stesso tempo perché quando c’è un cielo così buio dopo la tempesta esce sempre il sereno. Il problema è che la tempesta deve ancora venire.
a cura di Beppe Sarno
(clicca sul titolo per leggere l'intervista)