Tre processi sono stati avviati in Algeria contro dei convertiti al cristianesimo. Per gli imputati l'accusa è di “proselitismo”. Ciononostante, il fenomeno delle conversioni assume proporzioni sempre più significative, al punto che per questi nuovi cristiani la difesa della libertà di culto è divenuta una causa degna di una lotta politica. La storica algerina Karima Direche spiega chi sono questi uomini e donne che rischiano la prigione per difendere la propria fede.
A capo del governo algerino dal 2006, fedelissimo del Presidente Abdelaziz Bouteflika, Abdelaziz Belkhadem appartiene alla corrente “conservatrice” del FLN che coltiva, senza troppe riserve, l'idea di affermare nel paese una forma di nazionalismo islamico di cui l'anziano presidente potrebbe rappresentare la sintesi. Per questo, mentre si approssima la scadenza del secondo mandato presidenziale, il potere in carica intende approvare una riforma costituzionale che permetta al Presidente di rimanere in carica per tre mandati. Belkhadem spiega inoltre perché l'Algeria è contraria all'Unione per il Mediterraneo. Non si tratta più di creare un'unione dei paesi del Mediterraneo, come previsto inizialmente dal Presidente Sarkozy. Il progetto oggi sul tavolo è una versione annacquata che non produce alcun significativo miglioramento al Processo di Barcellona. E poi – aggiunge – anche se l'Algeria fosse favorevole ad un'unione a geometria variabile, quello che non accetta è che queste iniziative divengano una copertura per la normalizzazione con Israele.AFP - Gadhafi has another go at Med Union idea
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