Il summit che ha impegnato per due giorni gli economisti della Federal Reserve si è concluso con la presa d'atto della persistente debolezza dell'economia americana. Inoltre, la Fed ha esternato le sue preoccupazioni per il livello dell'inflazione, che potrebbe così diventare il focus prioritario della sua attività nei prossimi mesi. Il rapporto ufficiale del massimo organo finanziario nazionale recita: “Per quanto il rallentamento nella crescita persista, esso pare attenuarsi, invece le previsioni relative all'inflazione indicano un probabile rialzo.” Il mercato dei futures (contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in Borsa) ha interpretato le dichiarazioni della Fed come un impegno ad innalzare i tassi d'interesse entro la fine dell'anno, o al più tardi nei primi mesi del 2009. L'obbiettivo è rendere il credito più oneroso in modo da ridurre la probabilità che la crescita sostenuta del prezzo del petrolio e dei generi alimentari possa colpire anche altri beni e servizi, con prevedibili ripercussioni sul potere d'acquisto dei consumatori.
La Fed mantiene il tasso di interesse al 2%. Ciò significa che il governatore Ben Bernanke ed i suoi colleghi non hanno avuto il coraggio di passare risolutamente all'azione, mostrandosi indisponibili ad operare una stretta monetaria nel corso di un anno elettorale. L'unica novità di rilievo riguarda l'allarme inflazione. Era lecito attendersi di più. Intanto i prezzi al consumo salgono ed il dollaro rimane debole nei confronti dell'oro, del petrolio e dell'euro. Insomma, Bernanke ha fallito in quello che avrebbe dovuto essere il suo compito principale, ossia mantenere la stabilità dei prezzi e del dollaro. Egli potrebbe difendersi ricordando di aver agitoper impedire che la crisi del credito dei mesi scorsi, non ancora risolta, si trasformasse in una recessione globale. Ma non contrastando l'esplosione dei costi delle materie prime, la Fed ha imposto una enorme tassa all'economia mondiale. Non solo, così facendo ha messo in difficoltà le compagnie aeree, il mercato dell'automobile ed ha svilito il potere di acquisto degli americani. Bisogna cambiar rotta.
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