Nei mesi estivi, approfittando delle temperature miti e delle più calme acque del Mediterraneo, decine di migliaia di disperati salpano dalle coste africane per cercare nuove opportunità in Europa. Spesso vengono respinti dalle autorità, spesso salvati in alto mare dai pescherecci o dalle guardie costiere, spesso periscono durante l'impresa. Secondo i dati dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, nel 2007 circa 53.000 persone hanno tentato di entrare nel territorio Ue via mare, tramite la Grecia, l'Italia, la Spagna e Malta. A partire dal 1993, circa 9.000 persone sono morte nel tentativo di raggiungere le coste europee, vittime delle sempre più specializzate organizzazioni criminali che si occupano del traffico dei migranti e del loro sfruttamento. Nel frattempo, l'Ue si è dotata di una legislazione più severa per contrastare il fenomeno, che prevede per i clandestini la reclusione fino a 18 mesi in appositi centri ed il successivo bando per cinque anni dal territorio dell'Unione. La normativa ha il vantaggio giuridico di fornire un quadro condiviso ai Paesi membri, ma la pecca etica di limitarsi troppo spesso a colpire le vittime del traffico di essere umani. E i carnefici?
La guerra in Iraq prosegue, così come persiste il flusso di iracheni in fuga dal loro disastrato Paese. In pochi anni, oltre due milioni di persone hanno lasciato l'Iraq, soprattutto per la Siria e la Giordania. Anche il flusso di rifugiati in Europa è stato considerevole. Tra il 2003 ed il 2007, Svezia, Germania, Grecia, Regno Unito ed Olanda hanno rappresentato le mete privilegiate nel Vecchio Continente per quanti fuggivano dall'inferno iracheno. Decine di migliaia di persone. Ora, le autorità dei Paesi ospiti si trovano di fronte ad un dilemma: A chi, tra i rifugiati, dovrà essere consentito di rimanere in Europa? Nel rispondere al quesito, i governi europei potrebbero considerare l'appartenenza confessionale come un requisito dirimente, privilegiando i cristiani iracheni rispetto ai musulmani.
El Paìs El Senado de Italia aprueba las leyes contra los inmigrantes Miguel Mora L'Italia, modifica la sua legislazione sull'immigrazione. All'interno del cosiddetto Pacchetto Sicurezza, approvato recentemente dal Senato della Repubblica, sono state introdotte nuove norme in materia che ricalcano sostanzialmente i recenti sviluppi in sede Ue. Tre i punti cardine: l'aggravante di clandestinità, che aumenterà di un terzo la pena ai clandestini che commettessero un reato; la previsione del carcere (fino a tre anni) per chiunque affittasse un locale ad immigrati irregolari; l'ampliamento dei casi di espulsione per tutti quegli stranieri che dovessero essere condannati ad una pena superiore ai due anni di reclusione
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