Contrariamente all'opinione dominante, credo che a Mosca sia in atto un processo di trasformazione politica molto profonda, che sarebbe errato liquidare come una fase di consolidamento dell'oligarchia putiniana. Se è indubbio che l'ex Presidente continua ad esercitare grande influenza sulla politica interna ed estera della Federazione russa, e se è altrettanto vero che ciò determina, nei fatti, un insolito power-sharing tra il Cremlino ed il Capo del Governo, è interessante osservare come proprio da questo processo possa derivare un assetto istituzionale più bilanciato e meglio in grado di rappresentare la complessità della nuova società russa. Per gli Usa, la Russia è un partner strategico cruciale. La contrapposizione, talvolta l'arroganza con cui gli Usa secondo Mosca impongono la propria volontà egemonica, deve lasciare il passo ad un rapporto di cooperazione alla “pari” che è, in fondo, quanto ha cercato di perseguire la politica estera di Putin.
Gli inquirenti russi hanno opposto nuove accuse contro Mikhail Khodorkovsky, l'ex magnate della Yukos, detenuto dal 2005 in un carcere siberiano, perché ritenuto responsabile di frode fiscale. Secondo i legali di Khodorkovsky – che non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale – si tratta di un'ennesima farsa giudiziaria.
Il problema non è stabilire chi comandi a Mosca, ma quale sia lo scontro di potere determinato nella cricca degli ex agenti del KGB dalla scelta di Dmitry Anatol'yevich Medvedev da parte di Putin. In molti, tra gli siloviki, ambivano infatti alla poltrona presidenziale. Ma sebbene Medvedev sia un fedelissimo dell'ex Presidente, i poteri che gli conferisce la costituzione potrebbero farne un concorrente potenziale.Il liberale Medvedev, inoltre non ha alcun legame con gli uomini del circolo ristretto degli amici di Putin – tra cui Igor Sechin, chairman del colosso petrolifero di stato, Rosneft, che guida una cordata di cui sono parte l'attuale Ministro della Giustizia, Vladimir Ustinov, e il capo del Servizio segreto, l'FSB, Nikolai Patrushev. L'ascesa di Medvedev, invece, rialza le quotazioni dei personaggi a lui vicini, come il magnate Roman Abramovich.Quanto meno, così sembra. Ma nei fatti, Putin ha orchestrato un piano perfetto perché ha mantenuto sotto il suo controllo gli uomini chiave del governo.
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