Atteso domenica al vertice di Parigi per il lancio dell'Unione per il Mediterraneo, il Presidente siriano, Bachar el-Assad, in una lunga intervista a Le Figaro, cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche suscitate dalla sua presenza a Parigi per le celebrazioni del 14 luglio, riconoscendo a Sarkozy il merito di aver favorito, con la sua politica di “rottura” rispetto al passato, al rilancio della collaborazione tra i due paesi, a cominciare da Libano, fino alla ripresa dei negoziati con Israele. Assad spiega inoltre le ragioni “storiche” della vicinanza di Damasco all'Iran, e mostra disponibilità a normalizzare i rapporti diplomatici con il mondo occidentale, a partire dall'Unione europea. “L'Unione per il Mediterraneo – spiega – è un'occasione per l'Europa, ed in particolare per la Francia, di giocare un ruolo cruciale nella soluzione a molti problemi della regione mediorientale. Questa visita è per me una visita storica: un'apertura verso la Francia e verso l'Europa.”
Probabilmente la migliore idea che abbia avuto il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, per dare al semestre di presidenza della Ue una cifra di lungo respiro, è l'Unione per il Mediterraneo. Ma come capita spesso a Sarkozy, anche questo progetto ha incontrato non poche difficoltà. La contrarietà di Germania e Spagna hanno infatti finito per ridurne le ambizioni iniziali con il risultato che il vertice che si terrà domenica prossima a Parigi, dove l'iniziativa verrà ufficialmente inaugurata, sarà più forma che sostanza. I progetti comuni su cui si impegneranno i 27 paesi europei ed i partner della costa sud del Mediterraneo – dalla lotta all'inquinamento allo sviluppo dell'energia solare – non sono infatti ritenuti tali da accendere la passione delle popolazioni- e delle leadership - delle due sponde del Mediterraneo. Il rischio, insomma, è che, il progetto inizialmente prospettato da Sarkozy al quale i paesi mediterranei avevano riservato un'accoglienza entusiasta, finisca col rientrare nella gabbia burocratica del fallimentare Processo di Barcellona.
Se il progetto dell'Unione per il Mediterraneo ha un nome, quel nome è Henri Guaino, il Direttore generale dell'Eliseo. Lui, di cui a Parigi è ben nota la scarsa attitudine alla diplomazia, ha alla fine dovuto rinunciare alle ambizioni del progetto iniziale – che prevedeva un'unione dei soli paesi meridionali della Ue con i dirimpettai della costa sud del Mediterraneo – a causa della minaccia di Berlino di bloccare tutti i dossier della presidenza francese. Il compromesso, tuttavia, offre alla Francia un ruolo – che prima non aveva – nell'Unione baltica che associa i paesi dell'Est europeo alla Germania. Union pour la Méditerranée : Bouteflika sera bien à Paris
La risposta che la Francia attendeva è arrivata a margine del vertice del G8 di Tokyo, dove il Presidente algerino ha ufficialmente comunicato all'omologo Sarkozy la sua partecipazione al vertice di Parigi per il lancio dell'Unione per il Mediterraneo.Il ritardo è stato spiegato con la volontà di Bouteflika di comunicare personalmente la lieta novella al Presidente francese che si è premurato di esprimere la sua soddisfazione per la partecipazione dell'Algeria, un paese che “gioca un ruolo centrale”. Il vertice di domenica sarà co-presieduto da Sarkozy e dal Presidente egiziano, Hosni Moubarak. Tra i problemi “tecnici” non ancora risolti, è la carica di segretario generale dell'Unione, un ruolo al quale si candidano Marocco, Tunisia e Malta.
Alla fine, dunque, Abdelaziz Bouteflika sarà a Parigi il 13 luglio al vertice di lancio dell'Unione per il Mediterraneo. L'Algeria prenderà parte a questo incontro controverso senza che nessuna delle condizioni poste sia stata soddisfatta. D'altra parte, l'Eliseo non ne ha mai dubitato. Non si tratta solo della leggendaria ambizione di Bouteflika, in cerca di sostegni per un terzo mandato. La ragione della sicurezza francese nella risposta positiva dell'Algeria va cercata nel giro d'affari delle esportazioni francesi in Algeria, aumentate del 700% in 6 anni sotto Chirac.
Secondo il Ministro delle Finance tedesco, Peer Steinbrück, la Presidenza francese dell'Unione europea sarà una gestione in “stato d'emergenza”. Steinbrück sostiene che la Francia dovrà abbandonare l'agenda prevista ed occuparsi solo del Trattato di Lisbona. Il Ministro tedesco ha inoltre chiaramente espresso la contrarietà della Germania alla proposta francese di ridurre l'IVA sul carburante ed ha criticato Sarkozy per le accuse rivolte dal Presidente Ue alla Banca centrale europea. Steinbrück at odds with French over ECB
Il leader dei Socialisti Progressisti libanesi, Walid Jumblatt, ha dichiarato il proprio sostegno all'iniziativa dell'Unione per il Mediterraneo. In un'intervista al quotidiano del partito, Al-Anbaa, Jumblatt ha sostenuto la necessità di ridurre il divario tra il concetto “occidentale” di democrazia e la sua applicazione nel mondo arabo e musulmano. Jumbaltt ha inoltre criticato l'occidente per il suo sostegno alla “persecuzione sionista”: “Come può un paese che rispetta i diritti umani, avere rapporti con paesi come la Siria che tiene in prigione almeno 6000 prigionieri politici? Almeno che l'Occidente non pensi che il mondo arabo non abbia bisogno di democrazia.”
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