Clouds part slowly in climate change diplomacy
L'Europa, che già si è impegnata a ridurre unilateralmente le proprie emissioni del 20% entro il 2020, un risultato, seppur minimo, ad Hokkaido l'ha ottenuto: una maggiore collaborazione americana. Tuttavia, dietro le quinte, si attende il cambio alla Casa Bianca per spingere sull'acceleratore. Barack Obama è a favore di un taglio dei gas serra dell'80% entro il 2050, John McCain del 60%. Il senatore dell'Illinois è un sostenitore dei bio-combustibili, il candidato Repubblicano del nucleare. Entrambi caldeggiano il sistema cap and trade (tetti e quote), già in vigore in Europa. Sicuramente, esistono le basi per una politica ambientale condivisa in Occidente. Ma attenzione, nessun presidente americano firmerà una cambiale in bianco senza un contestuale impegno sul fronte ambientale di Pechino e New Delhi. Inoltre, l'inarrestabile aumento del prezzo del petrolio potrebbe distrarre il nuovo inquilino della Casa Bianca e ritardare l'implementazione di una virtuosa politica energetica.