Jerusalem Post
Caroline Glick
Se all'Iran interessasse davvero giungere ad un accordo sul programma nucleare, non ci sarebbe occasione migliore di quella offerta dalla generosa proposta presentata dal rappresentante della politica estera europea, Solana. Ma invece di accettare, l'Iran ha rilanciato, chiedendo di più in cambio di niente. Ciononostante, Solana ha preso la reazione di Teheran come un segnale di disponibilità. La realtà è che il dialogo si è rivelato inutile ma Solata non vuole ammetterlo. E lo stesso errore lo sta commettendo adesso Sarkozy che ha offerto ad Assad un posto di primo piano nella diplomazia mediorientale in cambio di un'ipotetica disponibilità dell'Iran a venire incontro alle richieste occidentali. Ma così facendo, Sarkozy non ha fatto altro che legittimare il piano di Teheran di fare della Siria un proprio vassallo. Come conferma il caso del governo libanese, formato alla vigilia del vertice di Parigi, grazie ad una compagine ministeriale gradita a Teheran. La politica del dialogo “a tutti i costi” non è sempre la strada migliore.