Nel 1950, l'allora Ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, concepiva l'idea dell'Unione europea. Oggi, nel dare impulso alla creazione dell'Unione per il Mediterraneo, il carismatico Presidente Nicolas Sarkozy, sta riattualizzando lo spirito dei padri fondatori, restituendo all'Europa la missione di costruttore di pace e stabilità politica. L'Unione per il Mediterraneo rappresenta una grande opportunità per costruire stabilità e pace attraverso lo sviluppo economico del bacino del Mediterraneo.
La sfida di Sarkozy è rischiosa ma non le si può negare una buona dose di pragmatismo. Dopo il fiasco iracheno, non è più il tempo di imporre il cambio di regime a Damasco, oltretutto, data la stabilità del potere della dinastia Assad. D'altra parte, la Francia non è isolata nel giudicare positivamente la strada del dialogo con la Siria. Anche gli Usa, infatti, sono ormai convinti che il regime rinuncerà presto a giocare un ruolo destabilizzante nella regione mediorientale, se verrà confortato nel suo timore per il presunto “stato d'assedio” cui lo costringerebbe l'offensiva israelo-americana contro l'Iran.
Grazie, Angela Merkel! Nicolas Sarkozy deve ringraziare la Cancelliera tedesca se il vertice parigino dell'Unione per il Mediterraneo, si è rivelato un trionfo internazionale per la Francia ed un successo personale per il Presidente del Consiglio europeo. è grazie alle resistenze della Germania, infatti, che l'UPM non è divenuto il circolo di “raccoglitori d'olive” che avrebbe potuto essere se, come previsto nell'idea francese, avesse dovuto riunire solo i paesi delle due sponde del Mediterraneo, senza tutta la truppa dei 27 che invece la Merkel ha imposto di imbarcare. È proprio grazie al coinvolgimento dell'Europa intera – dalla Scandinavia alla Polonia alla Grecia – che il progetto si è invece trasformato in un evento straordinario per la diplomazia europea e francese, in particolare.
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