John Dickerson
Gli anchormen della televisione americana seguiranno in forze Barack Obama nel suo imminente
tour in Europa e Medio Oriente. Stride il fatto che
le recenti uscite internazionali di John McCain non abbiano sostanzialmente ricevuto copertura mediatica. Obama avrà invece al seguito una schiera di volti noti del giornalismo americano, pronti a marcarlo stretto nel suo viaggio a fine luglio. Lo accompagneranno Brian Williams, il conduttore del notiziario serale di Nbc, Charles Gibson, dell'Abc, e la conduttrice di punta della Cbs, Katie Couric. Tutti hanno contestualmente ottenuto la garanzia di un'intervista in esclusiva con il candidato Democratico. La settimana di viaggio fra Europa e Medio Oriente di Barack Obama prevede incontri ufficiali e bagni di folla, almeno sul versante europeo. Difficile, ad esempio, che gli israeliani si lascino andare a facili entusiasmi nei suoi confronti. Londra, Parigi e Berlino le tappe nel Vecchio Continente. Più delicate le tappe mediorientali, in Giordania, Israele, West Bank, Iraq ed Afghanistan. Un tour ricco di promesse, ma anche di insidie. Da un lato, Obama è apprezzato dalle opinioni pubbliche europee, affascinate dalla forza del suo messaggio e dall'appello per un rinnovamento della politica, un'issue che di questi tempi ha grande presa su entrambe le sponde dell'Atlantico. D'altro canto, Obama potrebbe cadere nelle trappole nascoste dietro ai molti sorrisi che incrocerà. La grande esposizione mediatica si abbina spesso al rischio di gaffe clamorose in mondovisione. Inoltre, la tentazione di compiacere troppo il mondo europeo, tendenzialmente critico rispetto alla politica estera Usa negli ultimi anni, potrebbe condurre Obama a scontentare molti elettori Usa
e ad attirarsi l'insidiosa accusa di scarso patriottismo. Inoltre, il junior senator, la cui scarsa esperienza negli affari esteri è arcinota, si trova davanti al primo ed insidioso test fuori dagli Stati Uniti e in un ambiente del quale non ha una conoscenza diretta. I sondaggi (
Washington Post/Abc)
parlano chiaro: una netta maggioranza degli americani ritiene che McCain sarebbe un migliore comandante in capo e che il senatore dell'Arizona conosca meglio le dinamiche internazionali. Già, McCain. Il candidato Repubblicano ha un altro genere di problema: non scomparire durante la vetrina mondiale di Obama.