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Ansa e Sole 24 Ore, 21 febbraio 2009,

Sotto l'auspicio del neo-nato movimento democratico "Solidarnost", centinaia di simpatizzanti dell'opposizione hanno manifestato oggi nel centro di Mosca contro il governo del duo Putin-Medvedev. Presenti alla protesta, l'ex campione di scacchi Garry Kasparov, uno dei promotori di "Solidarnost", e l'ex Primo ministro Mikhail Kasyanov hanno arringato la folla da un camion. Divenuto un ferreo critico del Cremlino, Kasparov ha detto che "solo le dimissioni del Primo ministro Vladimir Putin e del suo governo permetteranno alla Russia di superare la crisi finanziaria". Sempre Kasparov ha dato il via allo slogan di "Russia senza Putin". "Solidarnost'" (Solidarietà) è stato creato dall'opposizione democratica russa per compattare la divisa opposizione del Paese.

Nel frattempo, le autorità riconoscono per la prima volta le difficoltà economiche del Paese. Lo stesso presidente Dmitri Medvedev abbozza un'autocritica, segno della precarietà dell'economia nazionale, sino a pochi mesi fa considerata in crescita impetuosa. "Le norme per poter godere delle garanzie pubbliche sono state decise solo pochi giorni fa. Lavoriamo molto lentamente ed e' inaccettabile di fronte alla crisi", ha dichiarato Medvedev, secondo il quale la Russia dovrebbe anche trasformare la sua struttura economica per resistere meglio alla prossima crisi. Secondo Medvedev, la crisi non ha ancora toccato il suo punto massimo: "ci troviamo - ha detto - in una situazione molto complicata, la crisi prosegue e non ha ancora toccato il suo nadir". La Russia, quindi, "non puo' permettersi di mantenere in futuro una struttura obsoleta dell'economia che non corrisponde piu' ai bisogni di oggi".

Le autorita' del Paese riconoscono così pubblicamente che la Russia, travolta in pieno dalla crisi globale, non sfuggira' alla recessione nel 2009, per la prima volta nel giro degli ultimi dieci anni: secondo quanto annunciato dal ministro dell'Economia, Elvira Nabiullina, l'economia russa ha subito in gennaio una contrazione del 2,4% rispetto al mese prima e questo trend continuera' perlomeno per tutto il primo trimestre. Nei giorni scorsi, Andrei Klepatch, viceministro per lo Sviluppo economico, ha previsto un calo del Pil del 2,2% quest'anno, mentre la produzione industriale dovrebbe scendere del 7,4%.


 

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