La rigenerazione della Spagna passa attraverso i tribunali. E i giudici, consapevoli del ruolo che la storia sembra avere loro affidato, si sono lanciati per perseguire la corruzione della classe politica e finanziaria con una sensibilità che non avevano mostrato finora. Come ha scritto di Jose Antonio Zarzalejos, la Spagna ricorda l'Italia degli anni '90, con "i giudici che dettano l'agenda pubblica ed emergono come potere di riferimento."
Il loro lavoro si sta traducendo in un saldo di 300 funzionari eletti imputati e di un centinaio di finanzieri nella stessa situazione giuridica. I fatti sono così recenti che la maggior parte dei processi è ancora in una fase preliminare, ma è chiaro che l’azione della magistratura spagnola sta destabilizzando il sistema e definendo l'agenda nazionale. Tra i potenti finiti nel mirino il presidente di Caja Madrid, Miguel Blesa e l’ex ministro José Blanco.
La spaccatura che si è verificata tra politico e giudiziario è evidente. E sembra che la principale conseguenza di questa faida in erba sia la riduzione a brandelli del manto di impunità che aveva sino a tempi recenti coperto le elite nazionali, sostiene José Maria Olmo nel suo contributo per il diario online El Confidencial. Negli ambienti vicini al governo di Madrid si ritiene che, in alcune di queste azioni, i giudici stiano superando i limiti imposti dalla prudenza che determinate circostanze presupporrebbero. Nessuno dei leader spagnoli vuole essere accusato pubblicamente di opporsi alle decisioni dei tribunali, ma, in privato, vi è la chiara sensazione che i giudici stiano approfittando dell’enorme disagio sociale per regolare i conti con i partiti politici.
Ad esempio, vi è chi mormora che l'aggressività della Magistratura sia motivato in gran parte dalle decisioni prese dal governo di Mariano Rajoy di tagliare la spesa pubblica. I tagli hanno portato a una riduzione degli stipendi dei giudici e alla perdita di personale e di risorse a disposizione. Inoltre, il ministro della Giustizia, Alberto Ruiz Gallardón, da quando è al governo ha preso decisioni che hanno irritato il sistema giudiziario.
Il confronto/scontro tra politica e giustizia si consuma in un ambiente sociale esasperato, nel quale la corruzione e la classe politica in quanto tale rappresentano ormai due delle tre principali preoccupazioni dei cittadini. Solo il dramma della disoccupazione spaventa di più gli iberici. Secondo un sondaggio, vi è la netta sensazione che molti giudici spagnoli abbiano colto il sentore diffuso e se ne vogliano fare paladini. In una tale equazione, i banchieri appaiono i complici designati nel processo di collasso della Spagna. La stragrande maggioranza degli imputati del settore finanziario sono accusati di crimini commessi nella gestione di banche e di casse di risparmio, ai cui vertici sono giunti grazie ad appoggi politici.
Le associazioni di magistrati negano di agire in uno spirito di vendetta. "Non c'è alcuna animosità o crociata ideologica", dice Jose Luis Gonzalez Armengol, portavoce nazionale dell’Asociación de Jueces Francisco de Vitoria e giudice decano di Madrid. "Non si può dire che le decisioni dei giudici siano un attacco diretto alla politica”, continua Gonzalez Armengol. "L'accumulo di processi ha reso i giudici molto più esperti nei reati di corruzioni, molto complessi, e questo permette loro di andare molto più a fondo in questioni che in passato non riuscivano ad affrontare. Questo spiega l’improvviso aumento di incriminazioni, nient’altro”. Secondo Joaquim Bosch, il portavoce di un’altra grande associazione di magistrati, Jues para la Democracia, cià che sta accadendo “ha nulla a che fare con la rabbia che i giudici possono sentire rispetto ad alcune delle decisioni prese dal governo".
E’ chiaro, conclude Olmo, che il dibattito continuerà almeno per i prossimi anni, perché la giustizia sembra davvero possedere molto materiale per approfondire le indagini. Saranno i cittadini che decideranno se la magistratura sta superando i suoi limiti o , al contrario, sta interpretando correttamente i sentimenti di quanti, la maggioranza, ritengono sia giunto il momento di rigenerare Spagna. (A cura di Fabio Lucchini)