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‘IL SECOLO LUNGO'. STORIA DEL NOVECENTO EUROPEO

Per molto tempo il ventesimo secolo è stato interpretato come un secolo breve caratterizzato dall’estremismo e dalla violenza. Secondo questo punto di vista, sostenuto tra gli altri dal grande storico marxista Eric Hobsbawm, il novecento sarebbe iniziato realmente solo nel 1914 per terminare nel 1989, o al massimo nel 1991. Date che coincidono, rispettivamente, con l’inizio della Prima guerra mondiale, seguita nel 1917 dalla Rivoluzione russa, e con la caduta del Muro di Berlino e dell’Impero sovietico. E’ chiaro che si tratta di una prospettiva influenzata pesantemente dalla Guerra Fredda e che può, anzi deve, essere affiancata da analisi che offrano una chiave interpretativa diversa. In Europe's Long Century, Spencer Di Scala, professore di Storia alla University of Massachusetts di Boston, presenta il novecento come un secolo ‘lungo’,  che è durato propriamente dal 1900 al 2000 ed è stato caratterizzato da tendenze politiche, culturali e sociali che continuano a far sentire il loro peso ai nostri giorni.

E’ un volume corposo quello del professor Di Scala (oltre ottocento pagine organizzate in 34 capitoli) che, prima di cominciare l’affascinante viaggio tra fatti, personaggi e idee, introduce il concetto di Europa e la sua evoluzione negli ultimi cento anni: dalle radici cristiane, alla perdita di centralità nella competizione globale, sino alla ricerca di consenso e unità nel secondo dopoguerra. Un percorso utile a rintracciare le origini del malessere attuale e le difficoltà nel portare avanti con coerenza la costruzione europea in tempi di crisi economica e politica e di ripresa degli interessi ed egoismi nazionali.

Nel ripercorrere la traiettoria del secolo, dalla descrizione della cause della primo conflitto globale all’affermazione dei totalitarismi in Europa (con conseguente perdita di centralità di quest’ultima), dalla fine della Seconda guerra mondiale all’equilibrio tra i due blocchi, il lettore viene introdotto alle vicende più recenti anche grazie a numerosi ritratti di personaggi i quali, spesso poco noti al grande pubblico, hanno avuto tuttavia un ruolo centrale nel caratterizzare le rispettive epoche. Sotto questo profilo, particolarmente interessante l’omaggio dell’autore ad Anna Kuliscioff, “cofondatrice del Partito socialista italiano”, primo personaggio citato nella prestigiosa galleria, che annovera figure del calibro di Lenin, Niels Bohr, John Maynard Keynes, Giovanni Paolo II, Margaret Thatcher e molti altri. Un riconoscimento sentito, quello che Di Scala conferisce al socialismo italiano, suo tema di studio e ricerca anche negli anni della stretta collaborazione con la Critica Sociale. Ricordiamo al proposito un importante lavoro sulla figura di Filippo Turati in occasione del cento-cinquantesimo della nascita del padre del riformismo italiano.

Dopo aver descritto con accuratezza e originalità i passaggi chiave del novecento, Di Scala conclude ponendo alcuni interrogativi sul futuro dell’Europa, nel momento della più grave crisi, non solo economica ma anche e forse soprattutto di legittimità, dalla nascita della Cee nel 1957.  I temi toccati nell’ultimo capitolo, Europe in a Global Age: Problem and Prospects, coincidono con le questioni calde della vita europea nella seconda decade degli anni duemila. Infatti, mentre la Ue tenta faticosamente di dare coerenza al gigantesco allargamento verso Est portato a compimento nell’ultimo ventennio, ri-emergono i due attori egemoni, o potenzialmente tali, della scena continentale: la Russia e la Germania. Tutto questo mentre la ex superpotenza solitaria americana ripiega, perde interesse per l’Europa e concentra le sue risorse nella competizione asiatica e globale con la Cina. Cosa è allora l’Europa? Si chiede Di Scala nel paragrafo finale. Domanda tutt’altro che banale, alla quale Bruxelles dovrà presto dare risposta se vorrà arginare l’inesorabile declino della Ue nel contesto globalizzato ed evitare la non troppo irrealistica implosione dell’ambizioso progetto europeo che molti paventano. (Fabio Lucchini)



Spencer Di Scala è Professore di Storia presso la University of Massachusetts di Boston. E’ autore di diversi libri, tra cui Italy from Revolution to Republic (2009), European Political Thought: 1815-1989 (1998), Italian Socialism Between Politics and History (1996), and Renewing Italian Socialism: Nenni to Craxi (OUP, 1988).

Spencer di Scala presenterà il suo libro il 10 dicembre presso l’Università Bocconi di Milano.
 

 

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