Qual è il paese che minaccia maggiormente la vostra sicurezza? “Russia, Russia, e ancora Russia” è la risposta dei massimi esponenti del mondo politico del Nord Europa. Sintomatico al riguardo è il punto di vista del ministro della Difesa finlandese Jyri Hakamies che il mese scorso, rompendo con la tradizionale circospezione nordica rispetto all'ingombrante vicino, ha esternato la sua preoccupazione al riguardo.
In una fase nella quale l'amministrazione Bush guarda altrove, mentre la Russia si impegna a sostegno dell'Iran nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU ed ostacola il cammino del Kosovo verso l'indipendenza, non può certo essere ignorata la testimonianza di quei paesi che per posizione geografica hanno ragioni immediate per inquietarsi della nuova realtà geopolitica russa.
In Svezia il ministro della Difesa del governo conservatore ha lasciato l'incarico, lamentandosi per gli intollerabili tagli alla spesa militare in programma. Un altro segnale. Ad un esperto svedese di sicurezza, che caldeggia l'abbandono della neutralità del suo paese e l'ingresso nella NATO, è stato chiesto un parere a proposito delle 18 incursioni, negli ultimi 5 mesi, di bombardieri russi nello spazio aereo norvegese e delle recenti rivendicazioni territoriali di Mosca nei confronti di territori artici siti nelle vicinanze di aree soggette alla sovranità canadese, norvegese, svedese e statunitense. La risposta è stata alquanto moderata: “Siamo in una nuova era geopolitica. Non ci si può attendere qualcosa di diverso”.
Il ministro di Helsinki ha avanzato seri dubbi sulla convinzione comune che la Finlandia non abbia nulla da temere per la propria sicurezza, trovandosi in una delle aree geopolitiche più tranquille del globo: “esistono oggi tre minacce alla sicurezza della Finlandia e sono precisamente la Russia, la Russia, e ancora la Russia. E non solo per i finlandesi, ma per tutti noi. Secondo Mosca la forza militare è la via privilegiata per tutelare i propri interessi sulla scena internazionale” ha proseguito Hakamies.
“Per quanto possa apparire ridicolo ed insensato concludere che la Russia possa minacciare in futuro la Finlandia, noi, che abbiamo il dovere di tutelare la sicurezza del nostro Paese, siamo giunti a certe conclusioni”. Conclusioni che chiamano in causa direttamente la Russia, e per ben tre volte.
La questione comunque va oltre il mondo nordico per coinvolgere i suoi alleati occidentali. Ma chi tra essi avrà la forza di riconoscere, dando credito ad Hakamies e Diesen, che la Russia è tornata ed intende far valere le sue prerogative per mezzo della politica di potenza?
I segnali sono incoraggianti. Nei giorni scorsi Sarkozy si è impegnato a confutare la tesi russa che scorge nel programma nucleare dei mullah intenti puramente civili. Questa posizione permette alla Russia, fornitrice di materiale fissile all'Iran, di prendere tempo a tutto vantaggio dei piani di Teheran. Nessuno in Occidente ha sinora tentato di sbugiardare inequivocabilmente la diplomazia russa su questo punto, tranne il presidente francese: “L'Iran sta cercando di dotarsi dell'arma nucleare, esperti da tutto il mondo sostengono che gli iraniani stanno lavorando per questo obbiettivo”.