La religione è una forza del bene, e come tale deve essere salvata dal fanatismo, che è causa di esclusione, ma anche dall'irrilevanza cui è stata costretta nella storia. Nel primo “big speech” pronunciato in Gran Bretagna da ex primo ministro, Tony Blair, ha scelto una location – la Cattedrale di Westminster – ed un tema – il ruolo della religione - che indicano con evidente chiarezza quale sia l'orizzonte intellettuale sul quale si sta muovendo l'ex leader laburista.
“La fede si è ridotta ad un sistema di strane convinzioni ed azioni che, per alcuni, possono apparire ben lontane dal rimuovere bisogni ed ansie della vita ordinaria” – ha detto Blair nel discorso che ha inteso anticipare il lancio ufficiale della Tony Blair Faith Foundation, che inaugurerà il prossimo maggio.
Per Blair, l'irrilevanza della religione nel quotidiano delle persone rappresenta il punto debole della fede, quello che ha permesso al secolarismo di affermarsi fino a negare all'uomo la possibilità di nutrire della fede la propria umanità. Secondo Blair, infatti, proprio la religione potrebbe rappresentare la leva del progresso dell'umanità, uno strumento cruciale, ad esempio, per l'impegno comune nella lotta contro la povertà nel mondo.
Per questo, tra i compiti della Fondazione Blair per la Fede, vi è quello di far cooperare persone di fedi diverse sui grandi obbiettivi globali sanciti dalle Nazioni Unite: la sconfitta della povertà e della fame nel mondo, la promozione della parità tra i sessi e la lotta alle malattie.
La lecture tenuta lo scorso giovedì da Blair è parte di un ciclo di incontri organizzati dall'Arcivescovo di Canterbury, il Cardinale Cormac Murphy O'Connor, capo della Chiesa Cattolica del Regno Unito, sul tema de “la Fede e la Vita”.
Data: 2008-04-06
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