Giuseppe Scanni
Nel delicato momento internazionale che attraversiamo, segnato dalle spintonate russe nel Caucaso e dall'aggravarsi dei rapporti di alcuni paesi americano latini nei confronti degli Usa, quando la situazione economica internazionale appare debole, si è aperto un nuovo delicato capitolo: il cambio di strategia statunitense in Afghanistan appoggiato dalla Francia.
Nelle due guerre di Afghanistan, quella convenzionale e quella della comunicazione, l'ultima è stata vinta dai Talebani.
La coalizione guidata dagli USA ha cercato di limitare le perdite evitando i contatti diretti col nemico, quindi si sono moltiplicati i bombardamenti aerei, che comportano un pesante bilancio di perdite tra civili.
Persa la guerra in Iraq, al Qaeda si dedica all'Afghanistan. I terroristi islamici sono maestri della comunicazione e della strumentalizzazione. E' cominciata la guerra delle cifre. L'Alleanza atlantica moltiplica la diffusione di statistiche che dimostrano come nella sanità, nella scuola, nei diritti delle donne, sono stati compiuti progressi, anche se in modo ineguale nel territorio.
La FIAS, la forza internazionale d'assistenza alla sicurezza dell'Alleanza Atlantica, ha preso atto che i bombardamenti aerei statunitensi sono controproducenti e che la scelta Usa di privilegiare la guerra in Irak su quella in Afghanistan è stata un errore. Entrambi i candidati alla presidenza, McCain ed Obama, vogliono riprendere il tempo perso inviando massicci rinforzi militari.