Achille Lega, Affaritaliani.it,
Non è andato male il “summit” Nato del 3 e 4 aprile a cavallo del Reno, fra Strasburgo in Francia e Kehl in Germania. Nel senso che alcune decisioni comunque indispensabili per l'immediato - vedasi la cruciale guerra in Afghanistan - sono state prese, e si tratta per lo meno di un maggiore impegno militare degli alleati sul terreno. Molti temevano fratture o gravi intoppi tra gli Usa, rappresentati dall'abile “mattatore” Barack Obama, e alcuni governi europei recalcitranti.
Obama si è detto soddisfatto del consenso raggiunto con gli alleati; e un giudizio positivo è venuto anche dal presidente francese Sarkozy e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ritenuti in un primo tempo dubbiosi. Entrambi hanno voluto sottolineare che la sfida in corso non deve esser persa giacchè in Afghanistan è in gioco un principio-chiave di libertà a fronte dell'estremismo. Elogi poi al capo della Casa Bianca per la sua “nuova strategia” che prevede fra l'altro parametri specifici per valutare di volta in volta l'andamento delle operazioni.
In effetti la “Declaration on Alliance Security” diffusa dai partecipanti al vertice di Strasburgo-Kehl conforta l'opinione di chi è convinto dell'insostituibile ruolo ancor oggi dell'Alleanza - e può costituire una sorta di progetto a grandi linee - ma rimanda ad un altro momento la conclusione del riesame già in corso dello “Strategic Concept” (la determinante concezione strategica della Nato).