Maurizio Stefanini, Libero, 26 luglio 2009, Chi comanda in Russia? Un mese esatto intercorre tra il 6 luglio, data in cui Medvedev ha firmato con Obama un accordo sul disarmo nucleare, e il 5 agosto, quando a Mosca comincerà il nuovo processo ai presunti assassini della giornalista Anna Politkovskaya. E anche questo secondo evento è visto da molti come un tentativo del presidente di mostrare una maggior attenzione per i problemi dei diritti umani. D'altra parte, nell'incontrarsi con Angela Merkel due giorni dopo l'omicidio dell'altra giornalista e oppositrice Natalia Estemirova Medvedev ha pure manifestato sdegno, e promesso che i responsabili non sarebbero rimasti impuniti.
Quel che è certo è che mentre gli interventi di Medvedev appaiono centellinati, l'attività di Putin è invece frenetica, a 360 gradi, e soprattutto nel senso inequivocabile di un sempre maggior autoritarismo.
svolta moralista
Di nuovo, vediamo la cronaca dell'ultimo mese. Il primo luglio, è iniziato con l'ordine di chiusura di tutti i casinò: imposizione moralista da cui sono state risparmiate solo quattro aree agli estremi confini dell'immenso Paese, e che ha provocato 400.000 disoccupati. Quasi contemporaneamente, il 29 giugno era stato chiuso d'autorità “per problemi sanitari” anche il mercato Cherkizovsky di Mosca: nato all'inizio degli anni '90, esteso per un centinaio di ettari sopra i tunnel sotterranei del periodo staliniano, era il più grande d'Europa, ma si era trasformato in una sorta di “libera repubblica” che a Putin dava fastidio.
Tra i 100.000 persone, in gran parte immigrati clandestini da Cina, Vietnam, Tagikistan e Kirghizistan, molti si sono riversati nelle altre aree della città, facendo paventare il fantasma di una guerra etnica con i commercianti russi.
In teoria, la sospensione è solo per tre mesi. Ma i magistrati incaricati dell'inchiesta danno interviste ai giornali in cui parlano di «nido da vipere da chiudere una volta per tutte», e poco dopo l'oligarca di origine azera Telman Ismailov, il padrone del mercato, se l'è squagliata in Turchia, per prevenire un possibile arresto. A quanto si è saputo, a scatenare l'ira di Putin sarebbe stata la festa faraonica indetta da Ismailov per celebrare l'inaugurazione di un suo nuovo hotel di lusso in Turchia: un aereo privato per trasportarvi 120 chili del costosissimo caviale Beluga, e un milione di dollari a Paris Hilton, Sharon Stone, Richard Gere e Jennifer Lopez per cantare e ballare davanti agli ospiti, sui quali cadeva una pioggia di banconote. Doppio lo sdegno moralista di Putin: per lo schiaffo alla miseria in tempo di crisi, e perché l'azero aveva reinvestito all'estero i soldi guadagnati col Cherkizovsky. Ma in molti sospettano una manovra contro il sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, di cui pure Putin si vorrebbe liberare.
maestro e censore
Intervenendo a tutto campo, Putin ha infine completato la manovra sul gioco d'azzardo con l'ordinare l'eliminazione del poker dall'elenco degli sport, che lo esentava dal bando. Ha ordinato a sette società del settore energetico di fornire finanziamenti alla squadra di calcio siberiana del Tom Tomsk, per evitarne il fallimento. E si è pure messo a dare lezioni di pittura a uno degli artisti più famosi del Paese, il 79enne Ilya Glazunov. «Quella spada è troppo corta, serve solo a tagliare salsicce», ha detto del dipinto di un cavaliere medievale. Il pittore ha corretto il quadro seduta stante.