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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA- 5 giugno

di Critica Sociale



(pagina 3)

... nnovando la sua amicizia al popolo ebraico , si č impegnato a tutelare la sicurezza di Israele. Dichiarazioni che hanno provocato le stizzite reazioni del mondo palestinese, in primo luogo del presidente dell'Anp, Mahmud Abbas. Rivolgendo la sua attenzione al dossier Iran, il senatore dell'Illinois ha confermato la sua fiducia in un approccio diplomatico “aggressivo, orientato dai principi e senza precondizioni, senza tuttavia perdere di vista i nostri interessi.” Obama ha proseguito mostrandosi pronto a “fare qualsiasi cosa in suo potere per evitare che l'Iran entri in possesso dell'arma atomica. Qualsiasi cosa.” Una risposta a quanti, McCain e Bush in primis, ma, indirettamente, anche Hillary Clinton, lo avevano accusato di eccessiva morbidezza nei confronti di Teheran. Accuse che nelle scorse settimane avevano suscitato un diffuso sospetto in molti ebrei americani nei confronti del senatore di Chicago.

Editoriale
The Washington Post
Clinton, Conceding Little
E. J. Dionne Jr.

Il Partito Democratico ha scelto un uomo di colore per rappresentarlo nella sfida per la Casa Bianca. Un progresso per una formazione politica che un tempo includeva feroci schiavisti e convinti segregazionisti. Ma un problema rimane. Hillary Clinton non ha concesso la vittoria al rivale e aspetta una proposta da lui, ricordandogli di essere stata in grado di vincere negli Stati chiave, la cui somma di delegati basterebbe ai Democrats per riprendersi la Casa Bianca. Non č detto che i delusi elettori di Hillary, donne in testa, accordino la loro fiducia ad Obama se egli non si dovesse dimostrare un vincitore generoso con la sconfitta. A queste condizioni semi-ricattatorie, il dream-ticket potrebbe tramutarsi presto in un incubo.

The Guardian
We must talk to the enemy
Peter Hain

Peter Hain, Segretario per l'Irlanda del Nord  dell'ultimo governo Blair, propone il modello Belfast come paradigma di un peace-building che potrebbe essere realizzato con successo in Medio Oriente. In un articolato intervento sul quotidiano liberal britannico, Hain scrive che “la pace in Irlanda del Nord sembrava un sogno, mentre oggi il power-sharing tra gli ex nemici č una realtŕ”. La popolazione vive in maniera pacifica e beneficia dello sviluppo economico che ha seguito immediatamente lo “scoppio della pace”.  Il realismo, la dedizione, e la determinazione con cui si č conseguito quel risultato – spiega Hain – possono essere applicati anche per porre fine alla drammatica realtŕ del conflitto israelo-palestinese.

DIALOGO INTERRELIGIOSO
The Washington Post
The Faith That Moves Tony Blair
Michael Gerson

Come il solo uomo politico che ha preso seriamente l'11 settembre, Blair rivolge la sua critica soprattutto alle religioni “estremiste e settarie”. A livello globale, adotta una linea di demarcazione non destra e sinistra  tra nord e sud ma tra pluralismo e totalitarismo. La sua Fondazione per le Fedi intende per questo sostenere l'impegno contro la radicalizzazione religiosa soprattutto verso I giovani. Per Blair tuttavia la minaccia risiede nella “secolarizzazione aggressive” che pretende di ridurre tutto al soddisfacimento dei desideri immanenti.

The Daily Star/AFP
Saudi king renews call for dialogue between Islam and other religions

Nell'inaugurare la Conferenza Islamica nella cittŕ Santa de La Mecca, il sovrano saudita Abdullah ha rinnovato il suo appello al dialogo tra le fedi ed ammonito dal pericolo della radicalizzazione del mondo musulmano che rappresenta una “distorsione della giustizia e tolleranza dell'Islam”.
Abdullah che guida un regno ultra-conservatore, h...


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