SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA- 9 giugno di Critica Sociale
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... o già ricevuto entrambi il supporto del Ministro dei Trasporti, Shaul Mofaz. Mofaz è convinto che il presidente siriano non sia pronto per la pace e sia coinvolto fino al collo nel terrorismo. Pertanto, se Israele si ritirasse dal Golan, l'Iran vi schiererebbe subito il suo esercito. Attaccare l'Iran è dunque diventata la sola alternativa possibile per l'esponente di Kadima. L'esistenza politica del ministro, insomma, dipende dall'esistenza della minaccia, reale o presunta che sia. Ecco un uomo che sa come trasformare in pericolo una possibilità per la pace.
The Daily Star Only resistance can liberate occupied lands, detainees' Hezbollah persegue una “strategia di resistenza piuttosto che una strategia di difesa”. L'obbiettivo – ha dichiarato lo sceicco Nabil Qawouk, leader dell'organizzazione sciita nel sud del Libano – è la liberazione dei territori ancora occupati a Shebaa e Kfar Shuba e la liberazione dei prigionieri.
Che si stia delineando un nuovo ordine mondiale è ormai chiaro, resta da capire quale sistema di governo internazionale prenderà il posto del vecchio ordine post-bipolare. Il dibattito è acceso. Tra chi sostiene l'alleanza delle democrazie e chi un equilibrio che coinvolga anche I paesi non-democratici senza I quali, tuttavia, sarebbe impossibile trovare soluzione ai grandi problemi globali. La Cina e la Russia sono tra questi. Si può decidere di prendere la strada dello scontro frontale oppure quella del dialogo e della cooperazione. In questo senso, gli Stati Uniti hanno interesse a coinvolgere la Cina - la relazione geo-strategicamente più importante del XXI. La Cina, ben più della Russia, è sensibile ai venti politici ed economici che nascono a Washington ma non è indifferente neppure a quelli che promanano dall'Europa. Alla quale, dunque, si offre un'importante opportunità di ridefinire il proprio il ruolo nel nuovo assetto multipolare che va configurandosi.
Gli Stati Uniti sono responsabili della crisi finanziaria e dei mercati globali, secondo Dimitri Medvedev, poiché non hanno saputo coglierne in tempo i segnali. Questa l'accusa lanciata agli Usa dal Presidente russo, al Forum Economico di San Pietroburgo.
Viktor Yushenko e Ioulia Timochenko sono stati, alla fine del 2004, alleati in un momento prodigioso della storia Ucraina, la celebrazione pacifica della democrazia e della sovranità nazionale. Oggi la coppia si batte in duello. Lui è un presidente impopolare, lei un primo ministro ambizioso. La coalizione di governo formata tra i rispettivi partiti all'indomani delle legislative del settembre del 2007 è nata già spacciata. Venerdì, le dimissioni di due par...
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