 WHAT AMERICA MUST DO - 1
Cosa devono fare gli Usa per accrescere il loro consenso? (inchiesta di Foreign Policy)
(pagina 2) ... rasferimento di ricchezza che sarebbe assai piů ampio di qualsiasi iniziativa filantropica pubblica o privata”.
Rogoff ammette che dal punto di vista interno, tassare la benzina e altre emissioni di carbonio sarebbe profondamente impopolare tra gli elettori. Ostilitŕ al piano sorgerebbero certamente da parte delle aziende produttrici di petrolio e da parte dei cittadini americani. Per questi ultimi i recenti rincari della benzina, che oggi oscilla tra i 3.35 e i 3.50 dollari al gallone (circa 4 litri), rappresentano un'enormitŕ, sebbene in Europa i prezzi del carburante siano ben piů elevati. Si calcola che per un litro di benzina negli Usa si paga circa 30/50 centesimi di euro, mentre in Europa si spende piů del doppio, ovvero 1.30 euro al litro. Nel lungo periodo, tuttavia, gli stessi americani apprezzeranno, sostiene Rogoff, la lungimiranza di “un presidente coraggioso capace di riportare l'America su un sentiero di scelte morali” dalle quali trarranno beneficio anche i “bambini di tutto il mondo”. L'ormai diffuso consenso scientifico sui danni del surriscaldamento globale rafforzerebbe inoltre le decisioni scomode del futuro presidente che potrebbe proporre la nuova strategia energetico-ambientale come necessaria agli interessi nazionali. Nelle prossime puntate, ad esprimersi sull'argomento saranno gli studiosi Reza Aslan, Philip Stephens, Jessica T. Mathews, Yang Jianli, Newt Gingrich, Kavita Ramdas, Nadine Gordiner, Jorge I. Dominguez, Dmitri Trenin, Fouad Ajami e Desmond Tutu.
GUERRA AL TERRORISMO, NON ALLE RELIGIONI
di Reza Aslan - scrittore iraniano, studioso delle religioni ad Harvard e California University
NEL G8 ANCHE BRASILE, CINA, INDIA, MESSICO, SUD AFRICA
di Philip Stephens - analista del Financial Times
UN NUOVO RAPPORTO CON LA SIRIA
di Jessica T. Mathews - presidente del think tank statunitense Carnegie Endowment for International Peace
COSA SI ASPETTA IL MONDO DAL NUOVO PRESIDENTE USA
Parla Yang Jianli, attivista dei diritti umani incarcerato dopo la rivolta di piazza Tienanmen e attuale presidente della fondazione "La Cina nel XXI secolo
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