Si è tenuto martedì 27 marzo l’incontro organizzato a Londra dal Foreign Policy Centre e dall’Associazione Never Again sulle conseguenze determinate dal recente infittirsi della presenza cinese in Africa.Africa Confidential, il più autorevole bimestrale dedicato alle questioni del Continente nero. Il dibattito ha preso le mosse dall’analisi dell’attuale condizione dei paesi africani che dopo cinquant’anni di indipendenza politica e di sostegno fattuale dei paesi occidentali allo sviluppo delle ecnomie locali, sono ancora nella morsa della violenza tribale, dei conflitti etncici, permanendo in una disarmante povertà e condizione di sottosviluppo.
Ma la Cina non è un attore banale della grande rappresentazione capitalistica globale, ma un personaggio in cerca di quell’autore che sappia al meglio raccontarne grandezza attuale e potenzialità future. In Cina, sviluppo economico e politico procedono non necessariamente all’unisono e là dove il primo sembra azzeccare tutte le scorciatoie per raggiungere le teste di ponte del capitalismo globale, sulla politica pesano un’asfissiante illiberalità e la cappa dell’oppressione.
Molti gli spunti di riflessione proposti al seminario londinese. Tra le questioni poste sul tavolo, le conseguenze dell’approccio che contraddistingue le politche economiche cinesi. Ci si è chiesti, in particolare, se questo potrà sedare o, al contrario, alimentare le attuali tensioni e i conflitti africani.
Particolarmente interessanti le notazioni di Stephanie T. Kleine-Ahlbrandt la cui collaborazione con il Council on Foreign Relations si svolge nel corso dell’anno sabbatico con cui la studiosa ha trasnistoriamente sospeso la propria attività principale, presso L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, in cui è responsabile dei progetti messi in cantiere dalla Divisione Asia.Naturalmente qui si pone un grande spazio per i paesi occidentali, non solo in virtù delle responsabilità storiche nei confronti dei paesi africani ma anche per la grande opportunità rappresentata da una vera prospettiva di sviluppo del continente.